Pubblicato il giorno 12 ottobre 2017 Archiviato in: Editoria Inchieste

AIE, Rapporto sullo stato dell’editoria 2017

Presentato alla Buchmesse di Francoforte il Rapporto sullo stato dell’editoria 2017 a cura di AIE-Associazione Italiana Editori.
Il mercato editoriale esce dalla crisi e si consolida, registrando un +1%, pur restando ancora in negativo il numero di copie vendute (- 1,3%, pari a circa 740mila copie di libri vendute in meno) e, purtroppo, anche il numero di lettori  (-3,1% nel 2016, con una media del 40,5%, la più bassa rispetto a Paesi quali Spagna, Germania, Norvegia, USA, Canada…). Il basso indice di lettura, che si traduce in un mercato più ristretto, resta il principale problema di crescita dell’editoria italiana.

Il catalogo di libri di carta in commercio, ossia commercialmente vivi, supera per la prima volta quota un milione, attestandosi su 1.032.799 (+13,9% sul 2015). Nel 2016 sono stati pubblicati 66mila titoli a stampa, esclusi e-book, la cui produzione comunque cresce del 29,6%. Nell’insieme, il lettore trova a sua disposizione più titoli, più catalogo, prezzi e formati diversi tra cui scegliere.

Il fatturato complessivo del mercato del libro nuovo nel 2016 raggiunge i 2,561 miliardi di euro, +1,2% rispetto all’anno precedente. Il prezzo medio di copertina è 18,93 euro (+2,8%). Cresce il numero delle case editrici attive, con almeno un titolo nel corso dell’anno (4.877, +5,8% rispetto al 2015).

Gli editori italiani si dimostrano sempre più capaci di raggiungere i mercati sranieri: la vendita dei diritti di autori italiani all’estero è cresciuta dell’11%, mentre continua inesorabile il calo dell’acquisto dei diritti stranieri e, di conseguenza, delle traduzioni. Nel 2016 i titoli (novità e nuove edizioni) pubblicati e tradotti da una lingua straniera sono stati circa 7400, contro gli 11.500 dell’anno precedente, compresi i classici e i titoli di autori di cui le case editrici detenevano già i diritti. Nel 2015, i titoli tradotti erano il 17,6%, nel 2016 sono l’11,8%, cifra ben lontana dal 23-24% degli anni 2002-2003.
La vendita di diritti ha avuto tra il 2001 e il 2016 una crescita del 264,7% (da 1.800 titoli a 6.565), ben superiore a quella degli acquisti (+76,9%, da 5.400 a 9.552 titoli). In crescita soprattutto i segmenti bambini e ragazzi, saggistica e illustrati.

L’Europa resta il principale mercato di riferimento per le case editrici italiane, pur perdendo il peso che aveva nella seconda meta del decennio scorso. La sorpresa è rappresentata dal Medio Oriente, con un +380,8%, influenzato soprattutto dal grande interesse degli editori turchi.

Fonte: Sito ufficiale AIE

Per approfondire:
Sintesi Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2017, a cura dell’Ufficio studi AIE (disponibile nella sezione Inchieste anche in versione inglese)
La geografia dei diritti di distribuzione, a cura di G.Peresson (AIE)