Pubblicato il giorno 12 dicembre 2017 Archiviato in: Editoria

I traduttori svedesi contro il gruppo Bonnier

Il sindacato degli scrittori svedese ha lanciato una campagna di boicottaggio nei confronti dell’editore Bonnier, il più grande gruppo editoriale della Svezia, consigliando ai traduttori editoriali di astenersi dal firmare contratti con le case editrici legate al gruppo, undici delle quali sono state dichiarate “non gradite”.

Agli inizi del 2017, Bonnier ha introdotto un nuovo contratto che prevede diverse clausole vessatorie nei confronti dei traduttori, privandoli del diritto di rivedere e approvare eventuali modifiche al testo, aumentando in maniera eccessiva la durata di cessione dei diritti (30 anni) e prevedendo quale forma di compenso una somma a stralcio per tutti i formati di pubblicazione (tascabile, audiolibro, e-book, POD, ecc.), mentre in precedenza era previsto un compenso per ogni forma di sfruttamento dell’opera, come d’altronde ancora in uso nel resto dell’industria editoriale.

Il nuovo contratto è stato introdotto a seguito del fallimento della trattativa, durata oltre un anno, tra l’associazione degli editori e il sindacato degli scrittori per la revisione del contratto tipo adottato nel 2012 in sostituzione di un precedente accordo introdotto nel 2004. Prima di tale data non esisteva alcun contratto di traduzione convenuto tra le due associazioni di categoria.

Il contratto del 2012 continua, comunque, a essere il modello di riferimento per quasi tutte le case editrici non legate al gruppo Bonnier.

Fonte: CEATL