Pubblicato il giorno 29 aprile 2015 Archiviato in: Editoria

Il mercato editoriale in Germania

L’edizione 2015 del Salone del libro di Torino avrà come ospite d’onore la Germania, da sempre partner privilegiato dell’editoria italiana: 328 titoli tradotti nel 2013 dall’italiano al tedesco e 363 titoli tedeschi venduti in Italia, oltre a pregevoli iniziative a sostegno della traduzione come il Premio italo-tedesco di traduzione letteraria curato dal Goethe-Institut Italia.

La Germania è il secondo mercato editoriale del mondo, con 3000 case editrici e un giro d’affari di 5825 miliardi di euro. il 20% delle case editrici contribuisce al 95% del fatturato e il 65% degli editori pubblica e-book, anche se questi rappresentano ancora una piccola quota del mercato totale. Un mercato comunque in crescita, grazie anche alla diffusione del nuovo e-reader Tolino, sviluppato dalle principali catene librarie tedesche.

Il Giornale della Libreria ha intervistato Alexander Skipis, managing director della Börsenverein des Deutschen Buchhandels, l’associazione degli editori e dei librai tedeschi, per capire le dinamiche del mercato editoriale tedesco. L’intervista completa sarà pubblicata sulla stessa rivista a maggio.

Per restare sullo stesso tema, un articolo di Pietro Salabè per Booksinitaly, L’editoria italiana e gli editori tedeschi: piccola storia di un grande amore, fa il punto sulle alterne fortune delle opere letterarie italiane in Germania.

Fonte: Giornale della Libreria

Pubblicato il giorno 10 marzo 2015 Archiviato in: Editoria Normativa

La Corte di Giustizia Europea dice no all’IVA ridotta sugli e-book

Si conclude con una bocciatura di Francia e Lussemburgo l’iter della procedura di infrazione che la Corte di Giustizia aveva aperto nei confronti dei due Paesi dopo la scelta, nel 2012, di introdurre un’IVA agevolata per gli e-book, inquadrati dalla disciplina europea come servizi e non come beni primari.
La decisione della Corte di Giustizia getta ombre anche sull’Italia che, a partire dal gennaio 2015, ha applicato a sua volta l’aliquota ridotta sugli e-book.
Gli editori italiani e le altre associazioni europee e internazionali hanno reagito alla sentenza con una lettera aperta al presidente della Commissione Junker, al presidente del Parlamento Europeo Schultz e al presidente del Consiglio Europeo Tusk, in cui si chiede un intervento sulla direttiva comunitaria.

Pubblicato il giorno 17 febbraio 2015 Archiviato in: Editoria Inchieste

Istat: La produzione e la lettura di libri in Italia (2013-2014)

Nel 2014, oltre 23 milioni 750 mila persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2013, la quota di lettori di libri è scesa dal 43% al 41,4%.
La popolazione femminile mostra una maggiore propensione alla lettura già a partire dai 6 anni di età: complessivamente il 48% delle femmine e solo il 34,5% dei maschi hanno letto almeno un libro nel corso dell’anno.
La quota di lettori è superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 ed i 19 anni mentre la fascia di età in cui si legge di più è quella tra gli 11 e i 14 anni (53,5%).
La propensione alla lettura è fortemente condizionata dall’ambiente familiare: leggono libri il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 32,7% di quelli con genitori che non leggono libri.
Nel Mezzogiorno la lettura continua ad essere molto meno diffusa rispetto al resto del Paese: meno di una persona su tre nel Sud e nelle Isole ha letto almeno un libro (la quota di lettori è rispettivamente il 29,4% e il 31,1% della popolazione). Si legge di più nei comuni centro dell’area metropolitana: la quota di lettori è al 50,8%, ma scende al 37,2% in quelli con meno di 2.000 abitanti.
Quasi una famiglia su dieci (9,8%) non ha alcun libro in casa; il 63,5% ne ha al massimo 100.
I “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 14,3% dei lettori, una categoria sostanzialmente stabile nel tempo.
Fonte: Istat

Testo integrale del rapporto