Pubblicato il giorno 9 giugno 2020 Archiviato in: Editoria

BIEF, Le strategie degli editori nel mondo 3

Dopo aver accolto le testimonianze degli editori dei Paesi asiatici e di quelli dell’Europa e del Medio Oriente, la rubrica del BIEF–Bureau Intérnational de l’Édition Française dedicata alle sfide professionali dell’editoria nell’emergenza Covid-19 prosegue con la testimonianza di due editori del Camerun e del Senegal: Serge D. Kouam (Presses universitaires d’Afrique, Yaoundé) e Sulaiman Adebowale (Éditions Amalion, Dakar).

Serge D. Kouam di Presses universitaires d’Afriques lamenta la gestione critica della pandemia in Camerun, dove il confinamento non è obbligatorio, ma solo consigliato. Ad oggi si registrano casi in tutte e dieci le regioni del Paese e con il 90% di aziende colpite dalla crisi si prevedono massicci licenziamenti. Questo comporterà inevitabilmente un grave e prolungato squilibrio finanziario nel settore editoriale, già in precarie condizioni poiché dipendente dal potere d’acquisto della popolazione e dalla volontà di questa di andare oltre i bisogni primari.
Presses universitaires d’Afriques è stata costretta ad annullare un suo evento di punta, il tour del calciatore Liliam Thuram, e a bloccare le opere in corso di stampa all’estero a causa del costo pressoché quintuplicato del trasporto aereo. La ripresa dell’editoria dovrà necessariamente contare su aiuti statali, finora inesistenti, e Kouam lancia un appello a tutti gli Stati francofoni perché contribuiscano a sostenere il settore.

Sulaiman Adebowale delle Éditions Amalion ritiene invece che il Senegal abbia affrontato in modo efficace la pandemia, sebbene non sia stato possibile imporre un confinamento totale a causa delle ricadute negative sui lavoratori dell’economia sommersa, settore precario ma cruciale nel tessuto economico del Paese. Per sostenere la cultura sono stati stanziati fondi statali, tuttavia destinati principalmente alla stampa e alla musica. Premi e progetti editoriali sono stati rinviati o annullati. Il Prix Sarraounia per la narrativa Young Adult, l’evento più importante dell’anno, è stato rimandato a ottobre 2020, mentre il progetto di scrittura collettiva, svolto in collaborazione con la scrittrice Ken Bugul, l’istituto francese Léopold Sédar Senghor di Dakar e gli alunni di quattro scuole senegalesi, è stato rimandato a data da destinarsi.
Le difficoltà di approvvigionamento incontrate dai distributori nel periodo della pandemia hanno finito per frenare le vendite online di titoli a stampa, mettendo in luce la fragilità della catena commerciale. Per questo, la casa editrice Amalion punta per il futuro ad aumentare il numero di titoli disponibili in e-book e a ripensare il tipo di distribuzione, potenziando il sistema di vendita diretta ai clienti. Adebowale conclude comunque con un dato positivo: la sospensione forzata delle attività sta favorendo l’ideazione di nuovi progetti e la valutazione dei numerosi manoscritti arrivati in redazione, nella speranza che si traducano in titoli di successo.

Fonte: sito BIEF


Articolo a cura di Manuela Serra

Manuela Serra è una traduttrice esordiente dal francese e dall’inglese. Vive attualmente a Torino, città dove è approdata dopo aver vissuto per qualche tempo in Francia e in Belgio. Da sempre convinta della forza e della creatività del linguaggio e dei linguaggi, dopo aver conseguito una laurea magistrale in traduzione, oggi si dedica a ciò che la appassiona maggiormente: la traduzione letteraria.

 

Pubblicato il giorno 24 maggio 2020 Archiviato in: Eventi

Afrolit sans frontières, festival degli scrittori africani

Non tutti gli eventi virtuali spuntati in questi ultimi due mesi sono nati per sostituire manifestazioni che avrebbero dovuto tenersi in presenza di pubblico e per ovviare all’impossibilità di incontrarsi di persona: Afrolit Sans Frontieres è un interessante esempio di festival nato direttamente dal web. Creato all’inizio della primavera del 2020 dalla scrittrice sudafricana Zukiswa Wanner, Afrolit coinvolge scrittori di svariati paesi africani dando vita a un luogo di diffusione, scambio e interazione con lettori di tutto il mondo. Secondo Wanner, Afrolit è come “una masterclass di scrittura e un festival al tempo stesso”. L’accesso è gratuito, si svolge in diretta su Facebook e Instagram ed è già alla sua terza edizione

Ogni edizione dura all’incirca una settimana e ha un focus specifico: la prima edizione, lanciata il 23 marzo 2020, era dedicata a sesso, amore e intimità nelle culture africane; la seconda edizione, tenutasi ad aprile 2020, si intitolava “What I Wish You’d Ask Me”; il tema della terza edizione, che si terrà dal 25 maggio, Africa Day, al 1 giugno 2020, sarà “Future-Present-Past”. Una quarta edizione è già in cantiere e sarà dedicata al racconto e alla poesia.

Gli autori coinvolti, tra 15 e 20 per edizione, provengono quasi tutti da Paesi diversi. È un aspetto che Wanner ritiene molto importante poiché rende omaggio alla poco riconosciuta diversità di prospettive e di voci che costituiscono la letteratura africana. Tra gli autori che parteciperanno alla terza edizione, Leila Aboulela (Sudan), Tsitsi Dangarembga (Zimbabwe), Molara Wood (Nigeria), Max Lobe (Camerun), José Eduardo Agualusa (Angola), Dilman Dila (Uganda), Vamba Sherif (Liberia/Paesi Bassi), Tanella Boni (Costa d’Avorio). Non solo un punto di incontro di svariati Paesi africani, quindi, ma necessariamente anche di lingue diverse: per superare le barriere linguistiche Wanner ha scelto di non includere solo autori di paesi africani anglofoni, ma anche scrittori di lingua francese, portoghese, lingala e araba. Gli eventi in programma, letture e incontri con gli autori, si svolgono in una di queste lingue o in più lingue contemporaneamente.

Gli scrittori intervenuti nella prima e nella seconda edizione hanno particolarmente apprezzato la possibilità di parlare del proprio lavoro senza dover prima spiegare i retroscena geopolitici e coloniali del paese da cui provengono. Secondo la scrittrice di origine etiope Maaza Mengiste, co-curatrice della seconda edizione, Afrolit è un esempio di come potrebbero e dovrebbero essere i festival letterari africani: “Afrolit mi ha riconfermato, in un modo davvero fantastico, cosa succede quando gli scrittori africani si rivolgono a un pubblico che non chiede che gli si spieghino le questioni etnografiche o sociologiche prima di poter parlare di creatività”. Una possibilità di indubbia importanza per la letteratura africana che, ancora oggi, deve spesso passare attraverso la mediazione dei Paesi occidentali per arrivare ai lettori, anche a quelli africani. Questo vale in particolare per gli autori di lingua francese, perlopiù pubblicati da case editrici francesi che detengono i diritti globali delle opere. Solo negli ultimi anni svariati scrittori hanno cominciato a richiedere di poter gestire i diritti africani dei propri libri per pubblicarli con editori locali a prezzi accessibili ai lettori del proprio paese.

Afrolit offre agli scrittori africani l’opportunità di esplorare e far conoscere direttamente la letteratura africana contemporanea, in Africa e nel resto del mondo, e mette in contatto scrittori di stati africani diversi. Wannek sta cercando di ottenere dei finanziamenti per il festival, ma ha intenzione di portarlo avanti anche se non dovesse ricevere alcun supporto economico; organizzerà un’edizione di Afrolit al mese fino alla fine dell’emergenza sanitaria e spera di continuare anche in seguito con un appuntamento annuale.

Per maggiori informazioni e per seguire i prossimi appuntamenti collegarsi alla pagina facebook del Festival o al suo profilo instagram.
Programma della terza edizione
Registrazione degli incontri della prima edizione
Registrazione degli incontri della seconda edizione

Fonte:
The New York Times
The Guardian
Litnet.co.za
James Murua’s Literature Blog


Articolo a cura di Margherita Malerba

Margherita Malerba è traduttrice dal tedesco e dall’inglese e filmmaker. Ha studiato arti visive a Bologna e Colonia e traduzione letteraria a Misano Adriatico. Finora ha principalmente tradotto testi di saggistica storico-artistica e cataloghi di mostre.