Pubblicato il giorno 29 luglio 2025 Archiviato in: Call/Bando

Premio Margherita Botto 2025

L’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere bandisce per l’anno 2025 la seconda edizione del premio di traduzione Margherita Botto, intitolato alla docente universitaria, traduttrice e francesista scomparsa nel 2023.
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Pubblicato il giorno 13 luglio 2025 Archiviato in: Call/Bando

Premio “M’illumino d’immenso” 2025

Pubblicato il bando dell’edizione 2025 del Premio internazionale di traduzione di poesia M’Illumino d’immenso, sponsorizzato anche da Biblit.
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Pubblicato il giorno 8 luglio 2025 Archiviato in: Editoria

New entry nel mondo delle traduzioni automatiche

Mentre i tribunali cavillano sulla legittimità dell’uso di opere protette dal diritto d’autore per addestrare i cosiddetti LLM (Large Language Models) e le associazioni di categoria internazionali (vedi EWC, CEATL, SoA, Authors’ Guild) insorgono in difesa degli autori, continuano a spuntare come funghi aziende che sfruttano l’intelligenza artificiale per offrire traduzioni a buon mercato.

Tra le ultime a lanciare i vagiti c’è Globescribe.ai, amorevolmente concepita da Betsy Reavley e Fred Freeman, ex cofondatori della casa editrice indipendente Bloodhound Books, con l’umanitario intento di “abbattere le barriere linguistiche, aprendo l’accesso ai mercati globali a libri che altrimenti non sarebbero mai stati tradotti a causa di limitazioni di costo, di tempo o di domanda”.

La neonata piattaforma si rivolge ad autori autopubblicati ed editori tradizionali offrendo traduzioni “convenienti, veloci ed affidabili”, che da valutazioni in cieco sarebbero risultate addirittura di qualità superiore a quelle prodotte da traduttori in carne e ossa. Per il momento, il servizio è proposto in cinque lingue: spagnolo, tedesco, italiano, portoghese e francese, ma altre lingue sono in arrivo. Nessun abbonamento o contratto, solo 100 dollari a libro (450 per 5 libri e c’è anche uno sconto speciale del 10% per il mese di luglio). La procedura è un gioco da ragazzi: basta caricare il testo, scegliere la lingua, pagare il dovuto e, voilà, in 24 ore è possibile scaricare una traduzione rispettosa di stile, sfumature e formattazione originali.

I fondatori dell’impresa, che avrebbero già avviato contatti con i “big five” dell’editoria mondiale nonchè con diverse piattaforme di self-publishing, hanno tenuto a precisare che non è loro intenzione sostituirsi ai traduttori umani, quanto piuttosto favorire una più ampia diffusione della letteratura.

“Many wonderful books remain locked in a single language because traditional translation can be time-consuming and prohibitively expensive. With AI, we can change that”, sono le parole di Betsy Reavley.

La reazione dei colleghi d’Oltremanica alla nascita di Globescribe non si è fatta attendere. Il concetto ribadito è sempre lo stesso (“The best literary translations offer more than simple accuracy”), eppure le imprese che propongono servizi di traduzione/narrazione automatica continuano a fiorire indisturbate.
La sensazione è che la situazione evolva (o involva) molto più rapidamente delle prese di posizione in difesa dei diritti di traduttori e traduttrici.

Si veda il recente annuncio di Audible (detentore del 70% di vendite di audiolibri nel Regno Unito) in merito all’offerta di un servizio di narrazione automatica e di traduzione automatica da inglese a spagnolo, francese, italiano e tedesco. L’annuncio arriva a solo un anno dalla pubblicazione con grande enfasi della ricerca della UK Society of Authors sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro di scrittori, traduttori e illustratori. La Translators Association inglese ha lanciato una campagna per sottolineare l’importanza della traduzione umana.

Fonti: The BooksellerGlobescribe.ai – The GuardianSociety of Authors

Pubblicato il giorno 26 luglio 2024 Archiviato in: Call/Bando Formazione

National Centre for Writing, Emerging Translator Mentorships

The National Centre for Writing is seeking applications from translators into English for the 2024/25 Emerging Translator Mentorship programme. The deadline for applications is 11.59pm on Monday 26 August 2024.
The Emerging Translator Mentorships scheme matches experienced translators with emerging translators for a six-month period during which they work together on practical translation projects, developing their craft through working on a chosen text or texts. The mentor acts as an adviser to the mentee on aspects of life as a professional translator, such as time management, meeting deadlines, managing finances and understanding contracts, and as an advocate for their mentee with publishers in search of literary translators.
The aim of the Emerging Translator Mentorships programme is to bridge the gap between qualifying as a proficient translator and becoming established as a literary translator. An emerging translator is someone who has published no more than one full-length work of literary translation.
Though English is the target language for translators participating in the programme, it need not be the translator’s first, native, L1 language or mother tongue, and the emerging translator need not live in the UK (unless this is a specified requirement for a particular mentorship strand).
This year’s languages:
  •    Arabic (mentored by Sawad Hussain)
  •     Faroese (mentored by Marita Thomsen)
  •     Italian (mentored by Elena Pala)
  •     Japanese (mentored by Polly Barton)
  •     Korean (mentored by Clare Richards)
  •     Lithuanian (mentored by Kotryna Garanasvili)
  •     Polish (mentored by Sean Gasper Bye)
  •    Languages of Singapore (mentored by Jeremy Tiang); this mentorship is open to literary translators working from either or various of the languages of Singapore (Malay, Singaporean Mandarin, Tamil, Kristang or other minority languages) into English. This mentorship is open to all, but preference will be given to literary translators who are Singaporean Citizens or Singapore Permanent Residents, regardless of their actual place of residence.
  •     Mentorship for a chronically ill translator (mentored by Annie Rutherford); this mentorship is open to UK-based literary translators who identify as chronically ill working from any language into English.
 Mentees receive:
  •     Six months of personal mentoring with a mentor in their language or field
  •     A stipend to cover expenses associated with the mentorship
  •     A tailored programme of online industry events with workshops and talks
  •     Exposure through a digital showcase and the publication of an anthology with sample translations
  •     One year’s membership of the Society of Authors/Translators Association
  •     Entry to London Book Fair
Pubblicato il giorno 26 luglio 2024 Archiviato in: Eventi

Parlamento Europeo, convegno sulla traduzione letteraria

Dal 2 al 4 ottobre 2024, si terrà presso il Parlamento Europeo a Strasburgo un grande evento dedicato alla traduzione letteraria, organizzato dal CEATL-Conseil Européen des Associations de Traducteurs Littéraires, che vedrà anche la partecipazione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna.

Il ricco programma del convegno riunirà tutti gli attori della traduzione editoriale per parlare insieme di come migliorare la circolazione delle opere letterarie in Europa.

Sarà possibile seguire da remoto le sessioni plenarie del convegno, con interpretazione in francese, inglese e tedesco, previa registrazione online gratuita.

Pubblicato il giorno 19 luglio 2024 Archiviato in: Call/Bando

Premio Margherita Botto 2024

L’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere bandisce per l’anno 2024 il nuovo premio di traduzione Margherita Botto, intitolato alla docente universitaria, traduttrice e francesista scomparsa nel 2023.

Il premio, dell’ammontare di € 3500, è destinato a un traduttore o una traduttrice esordiente, alla prima o seconda traduzione di un’opera letteraria dal francese all’italiano pubblicata da una casa editrice nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 30 settembre 2024.

La proposta per la partecipazione al bando, unitamente a tutta la documentazione, deve essere inviata entro e non oltre il 4 ottobre 2024.

Pubblicato il giorno 8 luglio 2024 Archiviato in: Inchieste Normativa

Indagine Istat sulle biblioteche 2022 e qualche parola sul Diritto di prestito pubblico

Partendo dai dati raccolti nel corso del 2023, Istat propone un approfondimento sul tema delle biblioteche di pubblica lettura in Italia, evidenziando la loro capacità di essere spazio e servizio pubblico per tutta la cittadinanza. Qui di seguito un riepilogo dei punti principali:

Quasi 8 su 10 (77,0%) delle 8.131 biblioteche aperte nel 2022 sono di pubblica lettura, cioè svolgono una funzione orientata alla comunità locale del proprio territorio. Il 92% di esse è gestito da enti locali.
La maggiore quota di biblioteche di pubblica lettura è localizzata al Nord (60,2%), seguono il Mezzogiorno
(27,2%) e il Centro (12,6%). Le prime cinque regioni per numero di strutture sono Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna. Seguono nell’ordine Trentino-Alto Adige, Campania, Sicilia, Toscana e Lazio. Quasi la metà di tutte le biblioteche di pubblica lettura è presente nelle aree rurali o scarsamente popolate (47,5%). 4 su 10 sono in piccole città o nei sobborghi di città più popolate e solo il 12,3% si trova nei grandi centri urbani.
La media è di 1 biblioteca ogni 8.500 abitanti.

Gli accessi fisici totali registrati nel 2022 sono quasi 34 milioni. Il volume complessivo di prestiti fisici erogati supera i 30 milioni: la maggioranza delle biblioteche (36,1%) ha effettuato in un anno da 500 a 5000 prestiti locali, mediamente 6 per ogni utente attivo iscritto.

Le biblioteche conservano e rendono accessibile un patrimonio quantificabile in 166.950.000 unità. Tra le attività complementari più diffuse ci sono la promozione della lettura e gli incontri con gli autori (70,4% delle strutture) e i laboratori per i bambini fino ai 13 anni (65,1%). Le biblioteche più orientate a interagire con il territorio sono quelle dei Comuni fino a 10.000 abitanti.

Le biblioteche rivestono un ruolo importante per gli autori e le autrici, inclusi traduttori e traduttrici, non solo dal punto di vista promozionale, ma anche da quello economico, attraverso il cosiddetto Diritto di prestito pubblico (DPP), ossia, il diritto degli autori e delle autrici di ricevere una remunerazione dal governo quale compenso per il prestito dei loro libri effettuato gratuitamente dalla biblioteche pubbliche.

Come spiega un’utile Guida a cura della Rete internazionale del DPP (International Public Lending Right Network), Il DPP è riconosciuto nel diritto europeo dal 1992 e attualmente sono 32 i Paesi che lo hanno implementato, 28 dei quali in Europa. Il primo Paese ad adottare un sistema di DPP è stata la Danimarca nel 1946.

Come funziona? Ciascun Paese ha un approccio diverso ma, in generale, il DPP è finanziato direttamente dal governo e non rappresenta un onere per i bilanci delle biblioteche. Più comunemente, il DPP è distribuito agli autori in funzione delle volte in cui le loro opere sono state date in prestito nelle biblioteche.
Questo metodo basato sulla remunerazione per prestito vige in Paesi come il Regno Unito, la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia. Tuttavia, il compenso può essere corrisposto agli autori anche con riferimento al numero delle copie dei loro libri in dotazione presso le biblioteche (Canada, Danimarca, Australia) o calcolato in base ai libri venduti (Francia) o al numero degli utilizzatori iscritti nelle biblioteche (Spagna).
I fondi del DPP sono utilizzati in alcuni Paesi per finanziare le pensioni degli autori (Germania, Francia, Svezia), mentre in altri Paesi per pagare borse di viaggio e di studio (Norvegia, Slovenia).

Generalmente, oltre agli scrittori, anche altri soggetti che contribuiscono al libro, quali gli illustratori, i traduttori, gli editori e i fotografi beneficiano del DPP. In molti Paesi gli editori condividono il DPP con gli autori.

La raccolta dei dati per i vari metodi è informatizzata e sia i dati relativi ai libri in dotazione alle biblioteche pubbliche sia il numero dei prestiti effettuati sono rilevati facilmente dai sistemi informatici delle biblioteche. Nella maggioranza dei Paesi, il DPP è finanziato dal governo regionale o centrale e non è corrisposto agli autori direttamente dalle biblioteche pubbliche.

E in Italia? Il Fondo per il Diritto di prestito pubblico è stato istituito con il D.L. 262/2006, convertito in Legge 286/2006 (art. 2 cc. 132 e 133). La norma affida alla SIAE il compito di ripartire il Fondo tra gli aventi diritto, sulla base dei criteri stabiliti con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, nelle seguenti percentuali:
per le opere a stampa: 50% autori e 50% editori;
per i fonogrammi: 30% autori e 30% editori; 20% produttori e 20% artisti interpreti ed esecutori;
per i videogrammi: 30% autori e 30% editori, 20% produttori originali di opere audiovisive e 20% artisti interpreti ed esecutori.

Un successivo Decreto del 2017, tuttavia, stabilisce che il Fondo non debba più essere erogato ai singoli aventi diritto, ma collettivamente all’associazione di categoria maggiormente rappresentativa a livello nazionale che ne faccia richiesta ogni anno. Dal canto suo, detta associazione si impegna a investire la somma ricevuta “a scopi di carattere generale, quali iniziative volte alla promozione del libro e della lettura”.
Agli autori viene comunque riconosciuto il diritto di opporsi alla ripartizione collettiva e di richiedere la propria quota del Fondo, presentando opportuna documentazione. Purtroppo, questo è di fatto impossibile, in quanto in Italia le biblioteche non pubblicano dati dettagliati sulle opere richieste in prestito e di conseguenza gli autori non hanno accesso alle informazioni necessarie per esercitare il proprio diritto.

 

Pubblicato il giorno 1 luglio 2024 Archiviato in: Eventi In Evidenza

Buon compleanno, Biblit

Nel 2024 Biblit ha festeggiato il suo anniversario d’argento: 25 anni al fianco dei traduttori e delle traduttrici che lavorano in diritto d’autore.
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Pubblicato il giorno 29 luglio 2023 Archiviato in: Call/Bando

Centro per il Libro, Bando Traduzioni 2023

Pubblicato dal Centro per il Libro e la Lettura il bando 2023 per la traduzione e diffusione del libro italiano e della lettura all’estero degli autori italiani.

Il bando, che si riferisce all’anno finanziario 2023, è rivolto agli editori italiani interessati a promuovere la traduzione dei libri e della lettura all’estero degli autori italiani, anche in collaborazione con le scuole italiane e la rete degli Istituti italiani di cultura e le loro biblioteche, allo scopo di diffondere opere italiane di narrativa, saggistica, poesia e letteratura per ragazzi. Sono ammesse tutte le tipologie di opere (ad esclusione dell’editoria scolastica) già pubblicate in lingua italiana al momento dell’uscita del bando. Le traduzioni saranno ammesse verso tutte le lingue straniere, con priorità per le opere in traduzione verso l’inglese, il francese, lo spagnolo e il tedesco.

Le proposte di progetto, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente on line, attraverso la nuova piattaforma bandi del Centro per il libro entro e non oltre le ore 13:00 del giorno 31 ottobre 2023.

Informazioni e chiarimenti sul bando e sul procedimento possono essere richiesti, entro 5 giorni dalla scadenza, scrivendo esclusivamente a c-ll.bandotraduzioni@cultura.gov.it.

Per richieste ed eventuali problemi di natura tecnico-informatica relativi all’inserimento dei dati sulla piattaforma, è possibile scrivere unicamente a c-ll.bandi@cultura.gov.it o contattare telefonicamente l’Ufficio Tecnico ai numeri 0632389338 e 0632389332 solo ed esclusivamente negli orari di assistenza previsti: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10:00 alle 12:00.

Il Centro per il Libro ha pubblicato delle FAQ per gli editori interessati a partecipare.

Fonte: Centro per il Libro e la Lettura

Pubblicato il giorno 22 luglio 2023 Archiviato in: Editoria Inchieste

Le organizzazioni degli autori e AI

In molti Paesi le organizzazioni degli autori stanno prendendo posizione e offrendo indicazioni su come affrontare le nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale. Per quanto concerne la Gran Bretagna, oltre all’inchiesta della Writers’ Guild of Great Britain di cui si è già parlato su Biblit, si segnalano  le linee guida della storica Society of Authors riguardanti l’ambito contrattuale. (Per considerazioni più approfondite si rimanda al sito della SoA.)

  • Prevedere una clausola che impedisca lo sfruttamento economico non autorizzato dell’opera, da parte di editori e sviluppatori, allo scopo di addestrare l’intelligenza artificiale.
  • Vietare l’uso non autorizzato dell’intelligenza artificiale anche in relazione ad altri aspetti creativi legati all’opera, quali la traduzione, l’editing, la grafica e la registrazione audio tramite l’intelligenza artificiale.
  • Nell’interesse della tutela della creatività umana e della trasparenza nei rapporti di lavoro, specificare se si è ricorso o meno all’intelligenza artificiale nel corso del proprio lavoro.

Oltreoceano, anche la Authors’ Guild americana ha offerto indicazioni su come gestire in ambito contrattuale l’uso dell’intelligenza artificiale, in particolare per quanto riguarda lo sfruttamento non autorizzato del lavoro creativo al fine di addestrare le nuove tecnologie.

La Authors Guild si è fatta anche promotrice di una lettera aperta ai responsabili di OpenAI, Alphabet, Meta, Stability AI e IBM, sottoscritta da oltre 10.000 autori, in cui si chiede che le aziende domandino l’autorizzazione di utilizzare opere coperte da diritti e che gli scrittori siano compensati per l’utilizzo passato e presente delle loro opere da parte degli algoritmi.

Si segnala, inoltre, l’inchiesta “Traduction automatique et post-edition”, condotta alla fine del 2022 dall’Association des traducteurs littéraires de France (ATLF) su un campione di 400 rispondenti. Tra gli aspetti emersi dall’inchiesta: mancanza di trasparenza da parte delle case editrici sull’uso della traduzione automatica, remunerazione e riconoscimento inferiori rispetto alla traduzione tradizionale, risparmio di tempo pressoché nullo. Il 37% dei rispondenti si è detto comunque disposto a occuparsi di post-edizione a certe condizioni economiche e soprattutto per testi non letterari.

Numerose associazioni di categoria francesi, tra cui ATLF e ATLAS, hanno pubblicato il documento congiunto IA et traduction littéraire: les traductrices et traducteurs exigent la transparence, al quale il sindacato dei traduttori editoriali STRADE-SLC CGIL ha aderito, rendendolo disponibile in italiano.