Pubblicato il giorno 30 maggio 2023 Archiviato in: Inchieste

Al via Indagine ISTAT sulla produzione libraria 2023

È in corso l’indagine ISTAT sulla produzione libraria, una delle indagini storiche dell’istituto, la cui prima edizione risale al 1926. L’edizione 2023 prenderà in esame per la prima volta alcuni aspetti particolari del mercato editoriale:

  • le piattaforme di autopubblicazione: numero di novità pubblicate, i servizi offerti, i servizi più richiesti dagli autori e le royalty riconosciute agli autori.
  • l’autonomia degli editori in termini economici e finanziari: ricorso a fondi pubblici di sostegno, diretti o indiretti, quali contributi per traduzioni, per la piccola editoria, crediti di imposta e altro.
  • il livello di esternalizzazione dei servizi editoriali: service, agenzie e le attività che le imprese affiancano all’editoria tradizionale.
  • l’aumento dei costi tipografici e di stampa: l’incidenza dei costi di tipografia, stampa e confezionamento sul prezzo di copertina e/o su un eventuale calo di fatturato nel 2022.
  • l’indicazione delle royalties e dei compensi agli autori e ai curatori. Dati che consentiranno un confronto tra editori tradizionali e piattaforme di autopubblicazione, che in genere riconoscono compensi maggiori agli autori.

Come previsto dal Piano Statistico Nazionale, a partire da quest’anno la rilevazione assumerà cadenza triennale. La prossima inchiesta sarà svolta nel 2026. Lo scopo è evitare di concentrarsi solo sugli aspetti più tradizionali e cogliere invece le eventuali trasformazioni strutturali o gli elementi di discontinuità.

Sul rapporto tra italiani e lettura si segnala una video-intervista della ricercatrice Emanuela Bologna, che illustra sinteticamente i dati salienti delle rilevazioni ISTAT.

Le precedenti edizioni dell’indagine ISTAT sono disponibili nella sezione Inchieste del sito Biblit.

Fonte: Giornale della LibreriaSito ISTAT

Pubblicato il giorno 14 gennaio 2021 Archiviato in: Inchieste

ISTAT, Produzione e lettura di libri in Italia 2019

L’11 gennaio 2021 l’ISTAT ha pubblicato il report Produzione e lettura di libri in Italia 2019.
Di seguito alcuni dati salienti.

Nel 2019, in Italia sono presenti 1.706 imprese e istituzioni che svolgono come principale attività la pubblicazione di libri.
Considerando la quantità di copie stampate nel 2019, il 53% sono definibili “micro-editori” (non oltre 5.000 copie), il 38,1% piccoli editori (tiratura massima 100.000 copie), il 6,8% medi editori (tiratura non superiore a un milione di copie), il 2,1% grandi editori (tiratura superiore a un milione di copie).
I grandi e medi editori insieme realizzano oltre la metà (il 59,1%) della produzione in termini di titoli e il 91,3% della tiratura. In media, se i micro e i piccoli editori hanno pubblicato rispettivamente 8 e 43 titoli all’anno, i medi editori hanno prodotto 208 opere librarie e le grandi case editrici 771.

Nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, quasi 1,3 libri ogni mille abitanti.
86.475 il numero complessivo dei ititoli pubblicati a stampa, due terzi sono costituiti dalle novità (58,4%) e dalle nuove edizioni (8,5%), mentre il resto (33,1%) è rappresentato dalle ristampe. In termini di tiratura, le novità e le nuove edizioni coprono due terzi del mercato, il resto è coperto dalle ristampe (192 milioni di copie).

C’è una rilevante quota di invenduto: in media, il 22,1% degli operatori del settore dichiara giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati. La percentuale è pari a 26% peri micro-editori; 17,6% per i piccoli; 6,9% per i medi e 5,8% per i grandi.

Oltre il 50,0% degli editori attivi ha sede nel Nord del Paese, il 28,7% al Centro e il 21,2% nel Mezzogiorno. Il maggior numero di editori attivi risiede in Lombardia e nel Lazio (20,6% e 16,8%), concentrati a Milano e Roma.

In termini di tiratura, le opere scolastiche e per ragazzi coprono una considerevole quota di mercato: rispettivamente il 28,4% e il 16,1% della tiratura.
Prevalgono, in generale, i testi letterari moderni (30,5%), vasta categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali. Gli oltre 18.000 romanzi e racconti pubblicati rappresentano da soli il 21,3% dei titoli e il 28,7% delle copie stampate.

Il 13,5% delle opere sono frutto di acquisizione di diritti all’estero: si tratta di oltre 11.000 titoli, in prevalenza narrativa moderna, stampati in circa 43 milioni di copie (quasi un quarto della produzione complessiva). Ancora bassa, invece, la quota di opere i cui diritti di edizione sono stati venduti all’estero: solo l’1,7% della produzione libraria italiana, poco più di 6 milioni di copie stampate.
Oltre un libro di narrativa per ragazzi su tre (34,1%) è tradotto da una lingua straniera, con una netta prevalenza dell’inglese (17,2%). La quota di traduzioni è invece più ridotta nell’editoria di varia (17,3% dei titoli pubblicati).

Gli editori stanno integrando la produzione cartacea con quella digitale, quasi la metà (45,3%) delle opere pubblicate a stampa è disponibile anche in versione e-book. Il mercato del libro digitale è ancora prerogativa dei grandi editori, i quali pubblicano circa il 46,2% del numero complessivo di libri in formato e-book (67% delle opere pubblicate a stampa). La pubblicazione di libri esclusivamente in formato e-book è poco frequente (5,2 %). ll fatturato derivato dalla vendita di contenuti digitali (e-book, banche dati e servizi web) non supera il 10% del totale per il 90,5% degli editori.

Nel 2019 il costo medio di un libro è pari a 19,84 euro. I titoli dei grandi editori hanno un prezzo di copertina mediamente più contenuto (16,36 euro). Circa la metà della produzione è costituita da opere con un prezzo non superiore a 15 euro.

In base all’esperienza e alle aspettative dei rispondenti all’inchiesta, le tre modalità di distribuzione ritenute più efficaci per la commercializzazione delle opere sono le librerie indipendenti, le librerie on-line italiane e la vendita diretta. Le librerie di catena sono ritenute un canale strategico soprattutto dai grandi e medi editori. Eventi quali fiere e altre manifestazioni editoriali sono considerati un canale efficace di promozione soprattutto per la micro e piccola editoria (34,6% micro, 30,9% piccoli editori).

Le principali attività alle quali gli editori fanno fronte con le proprie risorse interne sono: la valutazione del manoscritto proposto, la correzione di bozze e la revisione. Seguono le attività di social media marketing (62,8%) e quelle dedicate all’impaginazione, la grafica e la realizzazione della copertina (62,9%). Le attività di traduzione sono quelle per le quali è più elevata la quota di editori che esternalizzano il servizio, rivolgendosi a strutture o a risorse professionali esterne (37,5%).

La produzione libraria in Italia non è prerogativa soltanto delle case editrici. Una quota rilevante dei titoli pubblicati è da attribuire a imprese, enti o istituzioni che svolgono l’attività editoriale come attività secondaria o occasionale. Nel 2019 ne sono stati censiti 1.053. I contenuti editoriali  sono molto eterogenei, con una discreta presenza di testi di narrativa (12,3%), storia (10,7%), arti figurative e fotografia (7,9%), poesia e teatro (7,4%). Il 14,2% della produzione libraria svolta come attività secondaria o occasionale è a titolo gratuito o fuori commercio.

Per fare fronte all’impatto della pandemia, le iniziative degli operatori sono state il rinvio delle nuove uscite editoriali in programma (79,6%), la revisione del piano editoriale 2020 (74,4%), il potenziamento dei canali di vendita on-line (56,4%), il ricorso al telelavoro (54,4%). Quasi un operatore su tre ha ampliato l’offerta di titoli in formato digitale. Gli editori hanno anche realizzato iniziative per la promozione della lettura con le librerie indipendenti e attraverso i canali social o il proprio sito internet. Il 26,9% degli editori ha organizzato presentazioni, letture e consigli di lettura online da parte degli autori.

Nel 2019 rimane stabile rispetto all’anno precedente il numero dei lettori: il 40,0% delle persone di 6 anni e più. La quota più alta continua a essere quella dei giovani: 54,1% nella fascia 15-17 anni e 56,6% nella fascia 11-14 anni. Nel 2019 la percentuale delle lettrici è del 44,3%, quella dei lettori del 35,5%.

Legge libri il 71,9 dei laureati, il 46,1% dei diplomati e solo il 25,9% di chi possiede la licenza elementare. L’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro dell’area metropolitana. Durante la prima fase dell’emergenza Covid-19 la lettura ha accompagnato le giornate di più di 6 persone su 10 (62,6%), rappresentando la terza attività del tempo libero dopo la TV-Radio (93,6%) e i contatti telefonici con parenti e amici (74,9%).

Comunicato stampa

 Testo integrale di Produzione e lettura dei libri in Italia 2019

Pubblicato il giorno 31 gennaio 2019 Archiviato in: Inchieste Risorse

Istat: La produzione e la lettura di libri in Italia nel 2017

Nel mese di dicembre 2018 l’Istat ha pubblicato la consueta statistica sulla produzione e la lettura dei libri in Italia. L’anno di riferimento è il 2017.
Qui sotto i dati salienti, ripresi dal comunicato stampa e dal testo integrale della ricerca.
Per informazioni più dettagliate si rimanda al testo integrale scaricabile dal sito dell’Istat o dalla sezione Inchieste del sito Biblit.

Dei 1.459 editori attivi nel 2017, quasi l’85% pubblica non più di 50 titoli all’anno. Oltre la metà (54%) sono “piccoli” editori, con un massimo di 10 opere in un anno, e il 31% sono “medi” editori, che producono da 11 a 50 opere in un anno. I “grandi” editori, con oltre 50 opere all’anno, rappresentano il 15,1% degli operatori attivi nel settore. Pubblicano più dell’80% dei titoli sul mercato e circa il 90% delle copie stampate.

Oltre la metà degli editori attivi ha sede nel Nord del Paese; la città di Milano da sola ospita più di un quarto dei grandi marchi.
Nel 2017 si rileva un netto segnale di ripresa della produzione editoriale: rispetto all’anno precedente i titoli pubblicati aumentano del 9,3% e le copie stampate del 14,5%. La ripresa, tuttavia, sembra aver interessato esclusivamente i grandi marchi (+12,6 per i titoli e +19,2% per le tirature) mentre per i piccoli e ancor più per i medi editori si sono riscontrate flessioni.
L’editoria per ragazzi è in forte crescita rispetto al 2016: +29,2% le opere e +31,2% le tirature, ma è l’editoria educativo-scolastica a incrementare di più la produzione, raddoppiando sia i titoli sia il numero di copie stampate.
Le librerie indipendenti e gli store online sono considerati dagli editori i canali di distribuzione su cui puntare per espandere domanda e pubblico dei lettori.
Continua a crescere il mercato digitale: circa 27 mila titoli (oltre il 38% dei libri pubblicati nel 2017) sono disponibili anche in formato e-book; la quota supera il 70% per i libri scolastici.
Nell’opinione degli editori, i principali fattori che determinano la modesta propensione alla lettura nel nostro Paese sono il basso livello culturale della popolazione (42,6% delle risposte) e la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura (38,4%).
Nel 2017, sono il 41,0% le persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non professionali (circa 23 milioni e mezzo).
La popolazione femminile mostra una maggiore inclinazione alla lettura già a partire dai 6 anni: complessivamente il 47,1% delle donne, contro il 34,5% dei uomini, ha letto almeno un libro nel corso dell’anno.
La quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi di 11-14 anni. Il 12,7% è un lettore “forte”, ossia legge almeno un libro al mese. Tra i lettori «forti» anche le persone da 55 anni in su, che mostrano le percentuali maggiori: 16,5% tra i 55 e i 64 anni e 17,4% tra gli over65.
Persistono ampi divari territoriali: legge meno di una persona su tre nelle regioni del Sud (28,3%), quasi una su due in quelle del Nord-est (49,0%).
L’abitudine alla lettura si acquisisce in famiglia. Tra i ragazzi di 11-14 anni legge l’80% di chi ha madre e padre lettori e solo il 39,8% di coloro che hanno entrambi i genitori non lettori.
La lettura e il download di libri online e e-book sono attività diffuse soprattutto tra i giovani; in particolare, si dichiarano fruitori di questo tipo di prodotti e servizi più di un ragazzo su 5 tra 15 e 24 anni.

Dalle tabelle allegate al rapporto è inoltre possibile ricavare alcuni dati interessanti sul settore delle traduzioni.
Per quanto riguarda il dato generale sulle traduzioni (da qualsiasi lingua diversa da quella dell’edizione originale, ivi incluse le traduzioni in una lingua diversa dall’italiano) nel 2017 sono state tradotte 16.586 opere (2165 editoria scolastica, 2658 editoria ragazzi, 11.763 varia adulti), per una tiratura complessiva di  55.127 copie (10.707 editoria scolastica, 10.110 editoria ragazzi, 34.310 varia adulti).
Le opere tradotte, considerate nel loro complesso, rappresentano il 23,6% delle opere pubblicate in Italia, di cui (solo per citare alcuni esempi) 11,9% dall’inglese, 3,0% dal francese, 1,5% dal tedesco, 0,7% dallo spagnolo, 0,2% da lingue slave.
La tiratura delle opere tradotte rappresenta il 34,2% della tiratura complessiva.
Per quanto riguarda invece le traduzioni verso l’italiano, nel 2017 sono state tradotte 14.752 opere (Tavola 14).
Oltre il 43% dei libri per ragazzi è tradotto da una lingua straniera (Tavola 12) e per quasi un quarto dei casi la lingua originale è l’inglese. La quota di traduzioni è invece più ridotta nell’editoria scolastica: circa il 26% dei titoli pubblicati.
I diritti di edizione di quasi il 16% delle opere pubblicate sono stati acquistati all’estero: si tratta di oltre 11 mila titoli (quasi 9 mila nel 2016, pari al 14,5%), stampati in circa 42 milioni di copie, oltre un quarto della produzione complessiva (Tavola 32). La materia prevalente dei titoli acquistati all’estero è la narrativa moderna. Ancora marginale è invece la quota di mercato dei titoli italiani i cui diritti di edizione sono stati venduti all’estero: il 2% della produzione libraria italiana, cui corrispondono circa 5 milioni di copie stampate.

Quasi la totalità degli editori attivi (96,1%) si fa carico direttamente delle attività di impaginazione e grafica e quasi l’81% degli editori esamina e valuta i manoscritti proposti. Le attività relativamente meno praticate dagli editori risultano invece, in linea con il passato, lo scouting editoriale per la
ricerca di nuovi autori (46,5% dei rispondenti all’inchiesta) e le traduzioni (58,1%).
La differenza tra editori grandi ed editori medio-piccoli è particolarmente evidente per le attività di scouting editoriale (73,2% dei grandi e 34% dei piccoli) e per quelle di traduzione (85% per i grandi e 45,2% per i piccoli). Le attività di traduzione sono le uniche per le quali la quota di editori che esternalizzano il servizio è superiore a quella di coloro che provvedono direttamente all’attività con proprie risorse.

Fonte: Istat, indagine pubblicata il 27 dicembre 2018