Pubblicato il giorno 28 maggio 2020 Archiviato in: Editoria

Francia, polemiche sui fondi d’emergenza per gli autori

Che in Francia la condizione professionale degli autori fosse un soggetto sensibile lo avevano già dimostrato nel gennaio 2020 le conclusioni del Rapport Racine, un’inchiesta commissionata dal Ministro della Cultura sui lavoratori creativi, dagli scrittori ai fotografi passando per i traduttori, gli scultori e i pittori.

Dopo avere sottolineato la necessità di un trattamento più equo, l’assenza di uno statuto del lavoro chiaro e i frequenti abusi nel settore, il rapporto si concludeva con 23 raccomandazioni specifiche intorno a tre assi fondamentali: professionalizzazione degli autori-artisti, rafforzamento della tutela collettiva degli autori, riaffermazione del sostegno dello Stato. Dal Rapporto era nato un acceso dibattito tra gli autori e il Syndicat National de l’Edition, organo di rappresentanza degli editori,  sui complicati equilibri economici della filiera del libro.

Il 6 maggio 2020 il presidente Macron ha annunciato un piano di rilancio per la cultura nel quale il settore del libro è stato ignorato, non potendo beneficiare così delle misure annunciate per fare fronte ai danni economici dovuti all’attuale crisi sanitaria. In risposta, il 23 maggio, 625 personalità del mondo dell’editoria,  con il sostegno del Syndicat National de l’Édition, del Syndicat de la Librairie Française e del Conseil Permanent des Écrivains, hanno pubblicato sul quotidiano Le Monde un appello al Presidente della Repubblica chiedendo aiuti concreti per la filiera del libro. Interpretando l’invito alla lettura diffuso all’inizio del confinamento non solo come atto di resistenza, ma anche come speranza e ambizione per il futuro, i firmatari dell’appello hanno chiesto un incentivo di 500 milioni di euro, da aggiungere ai 5 milioni annunciati dal Centre National du Livre e ai 100 milioni già stanziati da Ministero della Cultura, destinati tuttavia solo in parte alla filiera del libro ed esclusivamente a favore degli editori.

Il Syndicat Général du Livre et de la Communication Écrite CGT (SGLCE CGT) è intervenuto a sostegno dell’appello ribadendo che tale aiuto economico deve essere destinato in via prioritaria ai lavoratori in situazione di precarietà, ai piccoli imprenditori e agli autori, lanciando l’allarme sul rischio che la crisi diventi un pretesto per rimettere in discussione accordi di categoria e diritti salariali o per tagliare posti di lavoro.

Joann Sfar, illustratore e presidente onorario della Ligue des auteurs professionnels, ha denunciato in un’intervista per France Inter la gestione poco trasparente dei 2 milioni di euro a sostegno degli autori stanziati dal CNL e da altri enti associativi, citando il caso della Société des Gens de Lettres, ente privato a tutela degli autori. La gestione opaca di questa associazione era già stata denunciata dalla Charte des auteurs et illustrateurs jeunesse, che agli inizi di maggio aveva deciso di non farne più parte. Oltre a protestare contro una ripartizione poco chiara dei fondi, Sfar ha anche definito “assurdo” che nei comitati direttivi di organizzazioni che rappresentano gli autori siedano esponenti degli editori.

La SDGL ha dichiarato di avere già distribuito agli autori 500.000 euro a partire da aprile e bollato le affermazioni di Sfar come un semplice tentativo di ottenere attenzione mediatica, querelandolo per diffamazione. La Ligue des auteurs professionnels ha fatto quadrato intorno al suo presidente, che in una successiva dichiarazione pubblica ha ribadito le proprie accuse, sollevando interrogativi sulla rappresentanza degli autori in Francia e sulle scelte dello Stato nella gestione degli aiuti pubblici alla categoria.

Il Rapport Racine è scaricabile qui.

Fonti:
Actualitté
Livres Hebdo
France Inter
Société des Gens de Lettres


 

Articolo a cura di Silvia Spolaore

Silvia Spolaore Mergaert traduce dal francese e scrive, in italiano, testi per il web e per la carta. I suoi settori di predilezione sono le scienze, perché ha un dottorato in biologia, e il turismo, perché le piace viaggiare. Vive in Francia, ma appena può torna in Italia.