Traduzione e IA, il modello svedese
Se oltreoceano HarperCollins e Microsoft concordano ambiziosi progetti, in Europa non si dorme.
L’azienda svedese Nuanxed, con sede a Stoccolma, ha già trasformato in una ben avviata attività la produzione di libri tradotti grazie al binomio traduzione con IA + post-editing affidato a esperti.
Stando alle cifre fornite da Robert Casten Carlberg, CEO e cofondatore della giovane azienda, nata nel 2021, Nuanxed sforna circa 50 traduzioni al mese e ha lavorato complessivamente con 150 autori a circa 800 traduzioni in 69 combinazioni linguistiche.
Soprattutto per i titoli che fanno parte di una serie il processo risulta molto rapido, in quanto, digerito il primo libro, l’intelligenza artificiale familiarizza con l’ambientazione, i personaggi e lo stile, arrivando a sfornare le puntate successive della serie in sole due-tre settimane. Come Casten Carlberg fa entusiasticamente notare, questo significa pubblicare libri a rotta di collo in una molteplicità di lingue diverse, capaci di raggiungere attraverso piattaforme quali Spotify o Storytel un pubblico vastissimo, incoraggiando ciò che egli definisce “binge-reading”.
La filiera di produzione, che Casten Calberg assicura essere più economica ed efficiente rispetto al normale lavoro di traduzione, comprende traduttori, linguisti, revisori e correttori di bozze. Sono loro a garantire che la traduzione conservi l’essenza, lo stile e il tono del libro originale, in quella che, sempre stando al CEO, è “a good experience at all levels” in grado di incrementare la produttività senza intaccare la qualità.
Nuanxed ha già lavorato per realtà editoriali quali Blackstone, BookBeat, HarperCollins, Gummerus e Natur & Kultur, principalmente su testi di genere commerciale, ma ha in progetto di estendere il proprio campo di azione anche alla saggistica e a opere letterarie.
Casten Carlberg è convinto che il servizio offerto dall’azienda offra un enorme potenziale a editori e autori, consentendo loro di raggiungere un pubblico molto più vasto, soprattutto per quanto riguarda le opere in lingue minoritarie e con pochi traduttori disponibili. Allo stesso modo, questo modello di produzione, anziché minacciare il ruolo dei traduttori, sarebbe in grado di offrire loro un flusso di lavoro maggiore, grazie alla possibilità di lavorare su libri che in altre circostanze non sarebbero mai stati tradotti.
L’iniziativa della Nuanxed non è un episodio isolato in Europa: già la casa editrice olandese Veen Bosch & Keuning (VBK) ha avviato un progetto che prevede la traduzione in inglese tramite IA di una selezione di titoli del proprio catalogo.
Fonte: Publishers Weekly