Pubblicato il giorno 7 aprile 2025 Archiviato in: Normativa

USCO, Report su copyright e IA

Il Copyright Office degli Stati Uniti (USCO) ha pubblicato la seconda parte del suo report su copyright e intelligenza artificiale, avviato agli inizi del 2023 allo scopo di offrire un orientamento normativo per le opere contenenti materiale generato dall’intelligenza artificiale.
Nella seconda parte del report, dedicata alla questione se l’arte generata dall’intelligenza artificiale possa essere tutelata dal diritto d’autore, l’ente governativo ha affermato che il requisito per il diritto d’autore è l’autorialità umana. Di conseguenza, nessuna opera creata esclusivamente dall’intelligenza artificiale può essere tutelata dal diritto d’autore.

Diverso è il caso delle opere in cui l’IA sia usata come tecnologia assistiva, a supporto della creatività umana, ad esempio, per un brainstorming, l’editing o la trascrizione del parlato. Fanno eccezione anche le opere in cui l’autore interviene modificando materiale generato dall’IA. La cosa fondamentale è che l’espressione umana resti “percebile”.

La prima parte del report, pubblicata nel 2024, riguardava i cosiddetti “deepfakes”. La terza parte prenderà in esame la controversa questione dell’addestramento dei modelli IA sulle opere protette dal diritto d’autore.

Fonti: Publishers Weekly  – Lexology

Pubblicato il giorno 2 aprile 2025 Archiviato in: Eventi

La Society of Authors contro Meta per l’affaire LibGen

Dopo l’articolo-rivelazione del periodico The Atlantic sull’uso da parte di Meta e altre aziende IA di milioni di libri piratati presenti nel sito LibGen, la protesta partita dagli autori statunitensi si è estesa oltreoceano.

La Society of Authors inglese è scesa in lizza con una lettera aperta in cui chiede al governo di difendere i lavoratori delle industrie culturali dalla condotta disonesta delle big tech, convocando in Parlamento i responsabili di Meta per rispondere dell’accusa di violazione del diritto d’autore. La lettera aperta, pubblicata il 27 marzo 2025 come petizione su Change.org con il sostegno di numerosi autori famosi, ha già raccolto oltre 7000 firme.

È inoltre prevista per giovedì 3 aprile una manifestazione di protesta davanti agli uffici londinesi di Meta, durante la quale ai responsabili dell’azienda sarà consegnata una lettera (inviata contestualmente alla sede centrale USA) per chiedere che agli autori sia riconosciuto un equo compenso per lo sfruttamento delle loro opere e che il loro uso per addestrare i modelli IA sia possibile solo dietro esplicito consenso.
La Society of Authors invita tutti a condividere la protesta, in presenza (consigliata la registrazione) e/o sui social con gli hashtag #DoTheWriteThing e #MetaBookThieves. Dal sito dell’associazione è possibile scaricare una serie di immagini da usare nella campagna social.

Meta Book Thieves Lime

Pubblicato il giorno 31 marzo 2025 Archiviato in: Normativa

Culture Action Europe e le industrie culturali europee criticano il Codice di condotta GPAI

Il 21 Marzo, Culture Action Europe ha preso parte all’incontro del gruppo di lavoro sul copyright dell’AI Office per discutere la terza bozza dello EU General-Purpose AI Code of Practice (anche noto come Codice di condotta GPAI), il codice di condotta UE in materia di intelligenza artificiale.

Il Codice, il cui scopo è offrire a tutti i fornitori di modelli IA generici uno strumento per dimostrare la conformità della propria condotta all’AI Act, prevede una serie di impegni sulla trasparenza, il diritto d’autore e la sicurezza (quest’ultima riguardante solo i modelli di IA classificati come a rischio sistemico). La versione finale dovrebbe essere approvata dalla Commissione Europea entro il mese di maggio 2025.

Culture Action Europe, al pari di numerose altre organizzazioni europee, ha sollevato forti obiezioni sull’ultima versione del Codice, ritenendo che le indicazioni in essa contenute, lungi dal tutelare i diritti degli autori, offrano ai fornitori di modelli IA significativi margini d’azione per porre in atto violazioni del diritto d’autore.
Di seguito gli aspetti più critici evidenziati:

  • Per evitare che i dati contenuti nei propri siti web siano usati a fini addestrativi, l’unica opzione a disposizione degli autori è usare protocolli di esclusione dei robot (file robots.txt). Metodi di opt-out alternativi, quali meta tag, termini e condizioni d’utilizzo del sito, dichiarazioni pubbliche, ecc., non sono né menzionati né riconosciuti dal Codice, in quanto “non standardizzati”.
  • Anche nell’eventualità che gli autori ricorrano a metodi alternativi ai protocolli di esclusione dei robot, i fornitori di modelli IA sono semplicemente incoraggiati ad “adoperarsi al massimo” per rispettarli. I metodi alternativi, infatti, sono ritenuti validi solo se approvati attraverso un’ulteriore fase di confronto a livello europeo, requisito non necessario che indebolisce gli obblighi esistenti (la Direttiva sul Copyright già prevede la possibilità di esercitare l’opt-out attraverso strumenti che consentono la lettura automatizzata).
  • Il Codice chiede ai fornitori di modelli IA di fare “sforzi ragionevoli” per evitare l’estrazione di dati dai siti web pirati (!) e formulazioni altrettanto deboli si ritrovano nelle misure che “incoraggiano” i fornitori di modelli IA a pubblicare la propria politica sul copyright, informare adeguatamente gli autori sui sistemi utlizzati per l’estrazione dei dati, rispettare l’opt-out senza impatto negativo sulla reperibilità dei contenuti e ridurre il rischio che i modelli IA memorizzino contenuti protetti dal diritto d’autore.
  • Al momento, gli autori il cui diritto all’opt-out è stato ignorato hanno come unica opzione una lunga e costosa causa legale. Sebbene il Codice preveda la possibilità di segnalare le violazioni del diritto d’autore attraverso appositi moduli, la risoluzione delle controversie è lasciata alla totale discrezione dei fornitori di modelli IA, con l’espressa facoltà di respingere i reclami considerati “ripetitivi” o “esagerati”.

Ritenendo che l’attuale versione del Codice crei più incertezza che chiarezza a livello legale, Culture Action Europe ha sollecitato la Commissione a prestare maggiore attenzione agli aspetti sopra indicati e a definire dettagliatamente gli obblighi dei fornitori di AI, anziché limitarsi a incoraggiarli a rispettare il diritto d’autore.

39 organizzazioni di settore europee, tra cui CEATL (European Council of Literary Translators’ Associations) ed EWC (European Writers’ Council), hanno pubblicato il 28 marzo 2025 una dichiarazione congiunta, definendo la bozza “assolutamente inaccettabile”.
L’iniziativa è sostenuta anche da Confindustria Cultura Italia (CCI) e dall’Associazione Italiana Editori (AIE). Innocenzo Cipolletta, presidente di entrambe le organizzazioni, ha dchiarato che, se fosse approvato così com’è, il Codice di condotta GPAI violerebbe apertamente l’AI Act e la Direttiva Copyright,  sollevando le big tech dalla responsabilità di rispettare il diritto d’autore europeo e di agire con trasparenza. In buona sostanza, ai titolari dei diritti viene detto di farsi una ragione del fatto che le grandi aziende tecnologiche abbiano abusivamente utilizzato le loro opere.
“Una sorta di amnistia per poche e ricchissime persone”, come la definisce Cipolletta, “a danno di milioni di cittadini europei: autori, interpreti, esecutori, traduttori, giornalisti, editori, produttori, lavoratori delle industrie creative”.

Fonti: Culture Action EuropeDBAgenda DigitaleCEATLAIE

 

Pubblicato il giorno 22 marzo 2025 Archiviato in: Eventi

Class action contro i giganti IA sull’uso di libri piratati

The Atlantic ha messo a disposizione uno strumento di ricerca che consente agli autori di verificare se le proprie opere sono presenti in LibGen, un sito web illegale usato dalle aziende dell’intelligenza artificiale per addestrare i modelli di IA generativa.

LibGen contiene oltre 7 milioni e mezzo di testi letterari e scientifici piratati, inclusi testi di autori italiani, che sono stati copiati, integralmente o in parte, da Meta e altre aziende del settore.

Nella California del Nord, è già stata intentata una class action (Kadrey v. Meta) contro Meta, OpenAI, Microsoft, Anthropic e altre aziende del settore IA. La US Authors Guild, da tempo attiva al fianco di autori ed editori nel contrastare i siti pirata, si è unita a John Grisham, Jodi Picoult, David Baldacci, George R.R. Martin e altri tredici  autori in una causa legale contro OpenAI. La causa è stata intentata a nome di tutti gli autori USA le cui opere sono state illegalmente utilizzate, e un primo pronunciamento della corte è atteso per l’estate.

La Authors Guild ha offerto, inoltre, agli autori alcuni consigli pratici su come (tentare di) difendere le proprie opere dall’utilizzo illegale a fini addestrativi. Tra le misure raccomandate, anche l’apposizione sul libro del logo “Human Authored”, di cui si è recentemente parlato su Biblit.

Fonte: Authors GuildThe Atlantic

Pubblicato il giorno 24 febbraio 2025 Archiviato in: Eventi Normativa

Laboratorio FAAM, TableT su contratti di traduzione e IA

Clausole contrattuali legate all’uso (o non uso) dell’Intelligenza Artificiale
Giovedì 6 marzo 2025, ore 17, online
A cura di AITI e StradeLab in collaborazione con il Laboratorio FAAM di Milano

Sempre più spesso capita di firmare contratti che contengono clausole legate all’uso (o non uso) dell’intelligenza artificiale. Clausole fin troppo generiche che, in linea teorica, impedirebbero di utilizzare risorse di imprescindibile utilità per offrire traduzioni precise, corrette e adeguate a uno standard qualitativo professionale. La questione è complessa, non solo dal punto di vista etico e giuridico, ma anche da quello concreto e applicativo.

Elisa Comito del Gruppo contratti di STRADE aiuterà a interpretare i vincoli imposti dalle clausole contrattuali legate all’IA, mostrerà le insidie che nascondono e gli spazi di azione che lasciano liberi. Sarà un’occasione per un brainstorming collettivo che fornirà strumenti utili per i prossimi contratti da firmare.

Per aderire al TableT collegarsi alla piattaforma Eventbrite. La partecipazione è gratuita e non richiede l’iscrizione alle due associazioni organizzatrici. I posti sono limitati, non è prevista lista d’attesa.

Pubblicato il giorno 4 febbraio 2025 Archiviato in: Editoria Inchieste

US Authors Guild lancia la certificazione “Human Authored”

La US Authors Guild ha ideato una certificazione per consentire agli scrittori di attestare che la propria opera non è frutto dell’intelligenza artificiale, ma dell’intelletto umano.

La certificazione, nella forma di un “bollino” con la scritta Human Authored da apporsi sulla copertina del libro e sul materiale promozionale, può essere richiesta attraverso una piattaforma on-line. Per il momento, la certificazione è disponibile solo per gli iscritti alla US Authors Guild, ma l’associazione prevede di estendere l’iniziativa anche ai non iscritti.

Come spiegato da Mary Rasenberger, CEO della Authors Guild, lo scopo non è demonizzare l’intelligenza artificiale, che gli autori possono comunque usare come correttore ortografico o strumento di ricerca, ma offrire ai lettori maggiore trasparenza sull’autorialità dell’opera, consentendo al tempo stesso agli autori di distinguere le proprie opere dalla massa di creazioni artificiali che sta invadendo il mercato. È solo di pochi mesi fa la notizia che la nuova piattaforma editoriale Spines prevede di inondare il mercato nel 2025 con 8000 libri pubblicati grazie all’intelligenza artificiale.

La certificazione è stata accolta favorevolmente dalla Authors’ Licensing and Collecting Society inglese (ALCS), che nel 2024 ha condotto un sondaggio sull’intelligenza artificiale con la partecipazione di 13.500 autori, sottoponendo i risultati al governo inglese nel report A Brave New World? A survey of writers on AI, remuneration, transparency and choice.

Dal sondaggio è emerso che gli autori non sono contrari per principio all’utilizzo delle loro opere per addestrare i modelli di intelligenza artificiale, purché vi sia una esplicita richiesta di consenso (91% dei rispondenti) o sia prevista una equa remunerazione (96%). L’81% degli autori si è dichiarato, inoltre, favorevole a un eventuale modello di licenza collettiva elaborato da ALCS.

LOGO HUMAN AUTHORED

 Fonte: The BooksellerThe Guardian

Pubblicato il giorno 29 novembre 2024 Archiviato in: Eventi

Convegno “Il futuro della memoria” e un Manifesto

Il 5 novembre 2024 si è tenuto a Milano il convegno Il futuro della memoria, organizzato da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori con Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Centro Manoscritti dell’Università degli Studi di Pavia, Fondazione Corriere della Sera, Comune di Milano, BookCity Milano, Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, in cui esperti di archivistica, diritto, filosofi, letterati e scrittori hanno discusso dell’impatto delle tecnologie digitali sulle modalità di archiviazione e trasmissione dei testi.

Il convegno è visibile su YouTube, inclusi gli interventi degli scrittori e delle scrittrici dall’estero. Al termine del convegno è stato proposto un Manifesto, che è possibile firmare, per aprire il dibattito e chiamare a un’azione comune.

Pubblicato il giorno 24 novembre 2024 Archiviato in: Editoria

Traduzione e IA, il modello svedese

Se oltreoceano HarperCollins e Microsoft concordano ambiziosi progetti, in Europa non si dorme.
L’azienda svedese Nuanxed, con sede a Stoccolma, ha già trasformato in una ben avviata attività la produzione di libri tradotti grazie al binomio traduzione con IA + post-editing affidato a esperti.
Stando alle cifre fornite da Robert Casten Carlberg, CEO e cofondatore della giovane azienda, nata nel 2021, Nuanxed sforna circa 50 traduzioni al mese e ha lavorato complessivamente con 150 autori a circa 800 traduzioni in 69 combinazioni linguistiche.

Soprattutto per i titoli che fanno parte di una serie il processo risulta molto rapido, in quanto, digerito il primo libro, l’intelligenza artificiale familiarizza con l’ambientazione, i personaggi e lo stile, arrivando a sfornare le puntate successive della serie in sole due-tre settimane. Come Casten Carlberg fa entusiasticamente notare, questo significa pubblicare libri a rotta di collo in una molteplicità di lingue diverse, capaci di raggiungere attraverso piattaforme quali Spotify o Storytel un pubblico vastissimo, incoraggiando ciò che egli definisce “binge-reading”.

La filiera di produzione, che Casten Calberg assicura essere più economica ed efficiente rispetto al normale lavoro di traduzione, comprende traduttori, linguisti, revisori e correttori di bozze. Sono loro a garantire che la traduzione conservi l’essenza, lo stile e il tono del libro originale, in quella che, sempre stando al CEO, è “a good experience at all levels” in grado di incrementare la produttività senza intaccare la qualità.

Nuanxed ha già lavorato per realtà editoriali quali Blackstone, BookBeat, HarperCollins, Gummerus e Natur & Kultur, principalmente su testi di genere commerciale, ma ha in progetto di estendere il proprio campo di azione anche alla saggistica e a opere letterarie.

Casten Carlberg è convinto che il servizio offerto dall’azienda offra un enorme potenziale a editori e autori, consentendo loro di raggiungere un pubblico molto più vasto, soprattutto per quanto riguarda le opere in lingue minoritarie e con pochi traduttori disponibili. Allo stesso modo, questo modello di produzione, anziché minacciare il ruolo dei traduttori, sarebbe in grado di offrire loro un flusso di lavoro maggiore, grazie alla possibilità di lavorare su libri che in altre circostanze non sarebbero mai stati tradotti.

L’iniziativa della Nuanxed non è un episodio isolato in Europa: già la casa editrice olandese Veen Bosch & Keuning (VBK) ha avviato un progetto che prevede la traduzione in inglese tramite IA di una selezione di titoli del proprio catalogo.

Fonte: Publishers Weekly

Pubblicato il giorno 18 novembre 2024 Archiviato in: Editoria

HarperCollins sigla un accordo per addestrare IA

La nota casa editrice HarperCollins ha siglato un accordo con una società del settore IA non identificata (la riservatezza fa parte dell’accordo) per consentire l’utilizzo di alcuni testi di saggistica del proprio catalogo a fini addestrativi.

Secondo quanto condiviso su una piattaforma social dallo scrittore Daniel Kibblesmith, la casa editrice avrebbe offerto agli autori interessati ad aderire al progetto 2500 dollari a titolo, non negoziabili, per una durata di cessione di tre anni. Transazione, a quanto pare, già accettata da centinaia di autori.

In un commento ufficiale, HarperCollins ha dichiarato di avere sempre avuto grande interesse per i modelli imprenditoriali innovativi. Per questo, è sua intenzione offrire agli autori nuove opportunità, facendo al tempo stesso il possibile per proteggere il valore intrinseco delle loro opere e i comuni interessi economici.

Aggiornamento: Un articolo su Bloomberg svela che la misteriosa azienda interessata al catalogo di HarperCollins è Microsoft. Stando a una fonte di Bloomberg, Microsoft (che non ha rilasciato dichiarazioni) non intenderebbe usare il materiale per creare libri con l’intelligenza artificiale.
News Corp, società madre di HarperCollins, aveva già siglato un accordo con OpenAI nei primi mesi del 2024 per consentire al gigante dell’intelligenza artificiale di addestrare i propri modelli sui periodici di proprietà di NewsCorp, quali, The Wall Street Journal, The New York Post, The Daily Telegraph. È solo l’ultimo di una serie di accordi di licenza siglati da OpenAI con le principali società di media, tra cui, solo per citarne alcune, The Associated Press, The Financial Times e People.
Tornando a Microsoft, l’azienda statunitense ha lanciato recentemente un nuovo marchio editoriale, 8080 Books, incentrato su tecnologia, scienza ed economia. Obiettivo dichiarato del nuovo progetto editoriale è accelerare il processo di pubblicazione, riducendo drasticamente i tempi tra il manoscritto finale e l’uscita del libro sul mercato.
In tutto ciò, uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports indica che i lettori non esperti non sono in grado di distinguere tra poesia scritta da esseri umani e poesia generata dall’intelligenza artificiale. E preferiscono quest’ultima.

Fonte: Publishers WeeklyLiterary HubThe VergeThe Guardian - Scientific Reports

 

 

Pubblicato il giorno 12 novembre 2024 Archiviato in: Fiere

Bookcity Milano 2024

Quest’anno, Bookcity Milano si svolge dall’11 al 17 novembre 2024 con un ricchissimo programma di eventi. Nel seguito, una piccola selezione di incontri interessanti sulla traduzione e, più in generale, sul mondo editoriale.

14 novembre 2024, ore 15
Fondazione Corriere della Sera – Sala Buzzati
Il piano nazionale per la promozione della lettura e la valorizzazione della lettura su carta: idee e progetti
Con Adriano Monti Buzzetti, Pierluigi Brustenghi, Andrea Cangini, Lavinia Mennuni e Massimo Ramunni. Coordina Mario Garofalo. Introduzione di Carlo Emanuele Bona, Ferruccio de Bortoli e Carlo Montalbetti. A cura di Federazione Carta e Grafica e Comieco

15 novembre 2024
ore 17.30

Centro Internazionale di Brera
Tradurre di guerra aspettando la pace
Con Sasha Vasilyuk (in collegamento), Roberta Scarabelli e Anna Zafesova. Modera Claudia Zonghetti. A cura di AITI – Associazione italiana traduttori e interpreti

ore 18
Editrice Bibliografica
Lavorare in editoria? Storie di chi ce l’ha fatta. AperiNetwork editoriale
Con Cristina Chiperi, Cristiana Chiumenti, Paola Di Giampaolo, Arianna Leonetti, Andrea Massi, Martina Pedroni, Giusy Scarfone, Giulia Scarteddu e Sara Speciani

16 novembre 2024, ore 18.30
Spazio culturale SeiCentro
Poeti italiani contemporanei tradotti in dialetto lombardo e piemontese
Con Marco Bellini, Paola Loreto, Remigio Bertolino ed Edoardo Zuccato

17 novembre 2024
ore 12.30
Centro Internazionale di Brera
L’intelligenza artificiale nei settori creativi: catastrofica o utile?
Con Simone Aliprandi, Francesco Alteri, Gianluigi Bonanomi, Fiorenzo Pilla e Paolo Dalprato

ore 14
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori / Laboratorio
Sbagliando s’impari
Con Giuseppe Sergio, Gian Antonio Stella, Paolo D’Achille, Marco Biffi e Rita Librandi. A cura di Accademia della Crusca

ore 17
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori / Laboratorio
Siamo ciò che traduciamo
Con Franca Cavagnoli, Sara Sullam e Franco Nasi

ore 18
Sinergie Culturali
L’arte della traduzione
Con Lorenzo De Donato, Roberta Martucci, Alberto Merzari, Virginia Di Bari, Giovanni Passariello, Maria Vittoria Battaglia, Marco Raio, Davide Mogetta, Chiara Caiazzo e Helena Cairone

ore 18
Castello Sforzesco – Biblioteca d’Arte
Pubblicare e leggere oggi poesia russa e poesia ucraina
Con Bruno Osimo, Carmelo Pistillo e Valeria Manzi