Pubblicato il giorno 14 gennaio 2021 Archiviato in: Inchieste

ISTAT, Produzione e lettura di libri in Italia 2019

L’11 gennaio 2021 l’ISTAT ha pubblicato il report Produzione e lettura di libri in Italia 2019.
Di seguito alcuni dati salienti.

Nel 2019, in Italia sono presenti 1.706 imprese e istituzioni che svolgono come principale attività la pubblicazione di libri.
Considerando la quantità di copie stampate nel 2019, il 53% sono definibili “micro-editori” (non oltre 5.000 copie), il 38,1% piccoli editori (tiratura massima 100.000 copie), il 6,8% medi editori (tiratura non superiore a un milione di copie), il 2,1% grandi editori (tiratura superiore a un milione di copie).
I grandi e medi editori insieme realizzano oltre la metà (il 59,1%) della produzione in termini di titoli e il 91,3% della tiratura. In media, se i micro e i piccoli editori hanno pubblicato rispettivamente 8 e 43 titoli all’anno, i medi editori hanno prodotto 208 opere librarie e le grandi case editrici 771.

Nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, quasi 1,3 libri ogni mille abitanti.
86.475 il numero complessivo dei ititoli pubblicati a stampa, due terzi sono costituiti dalle novità (58,4%) e dalle nuove edizioni (8,5%), mentre il resto (33,1%) è rappresentato dalle ristampe. In termini di tiratura, le novità e le nuove edizioni coprono due terzi del mercato, il resto è coperto dalle ristampe (192 milioni di copie).

C’è una rilevante quota di invenduto: in media, il 22,1% degli operatori del settore dichiara giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati. La percentuale è pari a 26% peri micro-editori; 17,6% per i piccoli; 6,9% per i medi e 5,8% per i grandi.

Oltre il 50,0% degli editori attivi ha sede nel Nord del Paese, il 28,7% al Centro e il 21,2% nel Mezzogiorno. Il maggior numero di editori attivi risiede in Lombardia e nel Lazio (20,6% e 16,8%), concentrati a Milano e Roma.

In termini di tiratura, le opere scolastiche e per ragazzi coprono una considerevole quota di mercato: rispettivamente il 28,4% e il 16,1% della tiratura.
Prevalgono, in generale, i testi letterari moderni (30,5%), vasta categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali. Gli oltre 18.000 romanzi e racconti pubblicati rappresentano da soli il 21,3% dei titoli e il 28,7% delle copie stampate.

Il 13,5% delle opere sono frutto di acquisizione di diritti all’estero: si tratta di oltre 11.000 titoli, in prevalenza narrativa moderna, stampati in circa 43 milioni di copie (quasi un quarto della produzione complessiva). Ancora bassa, invece, la quota di opere i cui diritti di edizione sono stati venduti all’estero: solo l’1,7% della produzione libraria italiana, poco più di 6 milioni di copie stampate.
Oltre un libro di narrativa per ragazzi su tre (34,1%) è tradotto da una lingua straniera, con una netta prevalenza dell’inglese (17,2%). La quota di traduzioni è invece più ridotta nell’editoria di varia (17,3% dei titoli pubblicati).

Gli editori stanno integrando la produzione cartacea con quella digitale, quasi la metà (45,3%) delle opere pubblicate a stampa è disponibile anche in versione e-book. Il mercato del libro digitale è ancora prerogativa dei grandi editori, i quali pubblicano circa il 46,2% del numero complessivo di libri in formato e-book (67% delle opere pubblicate a stampa). La pubblicazione di libri esclusivamente in formato e-book è poco frequente (5,2 %). ll fatturato derivato dalla vendita di contenuti digitali (e-book, banche dati e servizi web) non supera il 10% del totale per il 90,5% degli editori.

Nel 2019 il costo medio di un libro è pari a 19,84 euro. I titoli dei grandi editori hanno un prezzo di copertina mediamente più contenuto (16,36 euro). Circa la metà della produzione è costituita da opere con un prezzo non superiore a 15 euro.

In base all’esperienza e alle aspettative dei rispondenti all’inchiesta, le tre modalità di distribuzione ritenute più efficaci per la commercializzazione delle opere sono le librerie indipendenti, le librerie on-line italiane e la vendita diretta. Le librerie di catena sono ritenute un canale strategico soprattutto dai grandi e medi editori. Eventi quali fiere e altre manifestazioni editoriali sono considerati un canale efficace di promozione soprattutto per la micro e piccola editoria (34,6% micro, 30,9% piccoli editori).

Le principali attività alle quali gli editori fanno fronte con le proprie risorse interne sono: la valutazione del manoscritto proposto, la correzione di bozze e la revisione. Seguono le attività di social media marketing (62,8%) e quelle dedicate all’impaginazione, la grafica e la realizzazione della copertina (62,9%). Le attività di traduzione sono quelle per le quali è più elevata la quota di editori che esternalizzano il servizio, rivolgendosi a strutture o a risorse professionali esterne (37,5%).

La produzione libraria in Italia non è prerogativa soltanto delle case editrici. Una quota rilevante dei titoli pubblicati è da attribuire a imprese, enti o istituzioni che svolgono l’attività editoriale come attività secondaria o occasionale. Nel 2019 ne sono stati censiti 1.053. I contenuti editoriali  sono molto eterogenei, con una discreta presenza di testi di narrativa (12,3%), storia (10,7%), arti figurative e fotografia (7,9%), poesia e teatro (7,4%). Il 14,2% della produzione libraria svolta come attività secondaria o occasionale è a titolo gratuito o fuori commercio.

Per fare fronte all’impatto della pandemia, le iniziative degli operatori sono state il rinvio delle nuove uscite editoriali in programma (79,6%), la revisione del piano editoriale 2020 (74,4%), il potenziamento dei canali di vendita on-line (56,4%), il ricorso al telelavoro (54,4%). Quasi un operatore su tre ha ampliato l’offerta di titoli in formato digitale. Gli editori hanno anche realizzato iniziative per la promozione della lettura con le librerie indipendenti e attraverso i canali social o il proprio sito internet. Il 26,9% degli editori ha organizzato presentazioni, letture e consigli di lettura online da parte degli autori.

Nel 2019 rimane stabile rispetto all’anno precedente il numero dei lettori: il 40,0% delle persone di 6 anni e più. La quota più alta continua a essere quella dei giovani: 54,1% nella fascia 15-17 anni e 56,6% nella fascia 11-14 anni. Nel 2019 la percentuale delle lettrici è del 44,3%, quella dei lettori del 35,5%.

Legge libri il 71,9 dei laureati, il 46,1% dei diplomati e solo il 25,9% di chi possiede la licenza elementare. L’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro dell’area metropolitana. Durante la prima fase dell’emergenza Covid-19 la lettura ha accompagnato le giornate di più di 6 persone su 10 (62,6%), rappresentando la terza attività del tempo libero dopo la TV-Radio (93,6%) e i contatti telefonici con parenti e amici (74,9%).

Comunicato stampa

 Testo integrale di Produzione e lettura dei libri in Italia 2019

Pubblicato il giorno 28 dicembre 2020 Archiviato in: Editoria

Notizie dal mondo editoriale statunitense

Il 1 dicembre 2020 BookExpo ha annunciato che BookExpo America (BEA), BookCon, e UnBound non avranno luogo nel 2021 e che l’organizzazione ha intenzione di prendersi una pausa di riflessione. BEA, la più grande fiera editoriale degli Stati Uniti, era stata annullata nel 2020 in seguito alla pandemia e sostituita con BookConline. Il sito web di BookExpo promette novità e il ritorno della manifestazione in un altro formato con eventi in persona e virtuali, orientamento che sembra essere condiviso da altre fiere editoriali internazionali.

ViacomCBS, proprietaria di Simon & Schuster ha annunciato a fine novembre l’acquisto della Penguin Random House per 2 miliardi di dollari. Penguin Random House, di proprietà della tedesca Bertelsmann, è al momento la più grande casa editrice degli Stati Uniti, mentre Simon & Schuster è al terzo posto. La nascita del nuovo colosso editoriale ha suscitato non poche preoccupazioni per il possibile instaurarsi di un monopolio editoriale negli Stati Uniti.
L’organizzazione Authors Guild ha espresso il timore che la fusione comporti una drastica riduzione di opportunità per gli scrittori in un mercato già altamente competitivo e rappresenti una minaccia per la libertà d’espressione e la democrazia.

In tutto ciò, la prestigiosa rivista di settore Publisher’s Weekly ha eletto Persona dell’Anno “The Book Business Worker”, categoria in cui rientrano anche i traduttori letterari, benché nell’annuncio siano state citate numerose figure, dai “debut and midlist authors” ai “warehouse workers”, tranne i traduttori.

Pubblicato il giorno 18 novembre 2020 Archiviato in: Fiere

Fiera del libro per ragazzi di Bologna 2021, anticipazioni

La 58a edizione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna si terrà dal 14 al 17 giugno 2021. Parallelamente, si svolgerà dal 14 al 16 giugno Bologna Licensing Trade Fair.
Annunciata inoltre la nuova iniziativa BolognaBookPlus: un convegno e un’area espositiva dedicati all’editoria generale. Guest Director dell’iniziativa è Jacks Thomas, ex direttore della London Book Fair, che si avvarrà di un team britannico in stretta collaborazione con il team della Fiera. La conferenza internazionale, rivolta agli operatori professionali di tutto il comparto editoriale, intende analizzare le sfide chiave del presente e del prossimo futuro, quali il cambiamento dei modelli di business, la sfida tecnologica, l’accessibilità, la sostenibilità e l’inclusività.

Il posticipo a giugno della Fiera di Bologna, tradizionalmente organizzata nel mese di aprile, segue l’annuncio dello slittamento della London Book Fair, che si terrà dal 29 giugno al 1 luglio 2021. La decisione della LBF, il cui nuovo direttore è Andy Ventris, è stata presa sulla scia di un’indagine in cui l’89% degli espositori e il  76% dei visitatori hanno sottolineato l’estrema importanza degli incontri in presenza. Sia la Fiera del libro per ragazzi di Bologna sia la London Book Fair torneranno alle consuete date primaverili nel 2022.

Programma di appuntamenti online dal 14 al 16 ottobre 2020.
Galleria video degli eventi 2020

Informazioni: BolognaBookPlus@bolognafiere.it

Pubblicato il giorno 15 ottobre 2020 Archiviato in: Inchieste

L’editoria italiana in cifre: dopo il confinamento

Secondo i dati presentati da AIE-Associazione Italiana Editori nell’ambito della Buchmesse di Francoforte 2020, dopo le difficoltà legate al confinamento, l’editoria italiana ha registrato un nuovo incremento, passando dal -11% al -7% nel periodo da luglio a settembre 2020. In ripresa anche i canali di vendita, librerie e grande distribuzione organizzata, mentre gli editori hanno ripreso a produrre libri, con un vero boom di ebook (+13% rispetto all’anno precedente).

Nel 2019 il mercato del libro aveva avuto un andamento molto positivo, con un fatturato di 3.037 miliardi di euro (+ 2,8% rispetto all’anno precedente), confermandosi come prima industria culturale del Paese. In particolare, si era assistito a una crescita della vendita dei diritti di edizione all’estero con 8.569 titoli venduti (+ 8,7% rispetto a un + 3,1% nell’acquisto di titoli stranieri). In un’ottica di lungo termine, negli ultimi 16 anni la vendita di diritti ha avuto un tasso medio di crescita molto superiore (+23,5%) rispetto a quello degli acquisti (+4,9%). Oltre il 64% della vendita dei diritti di edizione all’estero è rappresentato dall’editoria per bambini e ragazzi e, più recentemente, dalla narrativa.

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2020 in sintesi (consultabile anche nella sezione Inchieste)

Comunicato stampa AIE

“Il mercato dalla crisi al recupero”, video presentazione dei dati sul mercato editoriale italiano dall’inizio del 2020 a fine settembre, con uno sguardo su come è andato il 2019. Presentazione in slide.

Pubblicato il giorno 11 ottobre 2020 Archiviato in: Inchieste

Buchmesse 2020, Presentazione dati AIE su editoria italiana

Martedì 14 ottobre 2020, ore 11
Video presentazione nel sito AIE-Associazione Italiana Editori

L’evento, organizzato all’interno di Aldus Up (rete europea delle fiere del libro coordinata da AIE e co-finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa), si terrà online nell’ambito della Buchmesse di Francoforte 2020.
AIE presenterà i dati sull’editoria aggiornati a fine settembre 2020, analizzando il mercato del libro in Italia e i suoi cambiamenti dopo la pandemia e il confinamento.

Altri eventi sui temi chiave dell’editoria europea organizzati da Aldus Up.

13 ottobre, ore 12.30 –13.30: “The Role of Book Fairs in an Increasingly Digital Context
15 ottobre, ore 12.30 – 13.30: “FEP Rendez – Vous”
15 ottobre, ore 16:00 (CEST): “Inclusive Publishing and Literacy”
16 Ottobre, ore 11.30 – 12.30 (CEST): “European Accessibility Act (EAA): a chance for publishers – All you need to know from international accessibility experts
Informazioni sulle modalità di accesso

La Buchmesse di Francoforte offre un programma di eventi online gratuiti per il grande pubblico. Vedi il programma
Sul canale Youtube della Buchmesse è inoltre disponibile una raccolta di video brevi, Market Insights, con dati sui diversi mercati editoriali.

Pubblicato il giorno 29 luglio 2020 Archiviato in: Editoria Inchieste

AIE, Primi dati sul mercato italiano dopo il confinamento

Una recente ricerca di AIE, sulla base dei dati Nielsen e Informazioni Editoriali, segnala una prima, incoraggiante ripresa del mercato editoriale italiano dopo il confinamento imposto dall’emergenza sanitaria Covid-19.

Il mercato del libro nei canali trade (librerie, negozi digitali, grande distribuzione) ha registrato, all’11 luglio 2020, un  calo dell’11% (533 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2019. Tuttavia, al 18 aprile 2020, la perdita maturata era più elevata e pari al 20%.
Evidentemente, la previsione di leggere più libri, espressa dai partecipanti a una precedente ricerca del Centro per il libro e la lettura sui consumi culturali durante il confinamento, è stata confermata dai fatti. Gli italiani sono tornati a comprare libri nei canali tradizionali (quota di mercato: 56%), mentre i canali digitali hanno visto un aumento del +2,5% nella settimana del 19 luglio 2020 (quota di mercato: 44%). Nello stesso periodo del 2019 i canali fisici registravano un 70% e quelli digitali il 30%. I dati sembrano confermare la progressiva avanzata degli acquisti on-line già evidenziata nel corso degli anni precedenti.

Fonte: Comunicato stampa AIE

Presentazione dei dati

Pubblicato il giorno 29 luglio 2020 Archiviato in: Inchieste

Indagine sulla lettura nei mesi dell’emergenza sanitaria

Un’indagine condotta da AIE e Centro per il libro e la lettura ha documentato un forte calo della lettura e dell’acquisto di libri nel periodo del confinamento dovuto all’emergenza sanitaria Covid-19.

A maggio del 2020 la percentuale di italiani (15-74 anni) che ha dichiarato di avere letto negli ultimi 12 mesi almeno un libro è risultata in calo del 15% rispetto al mese di marzo 2019, attestandosi al 58%. Prendendo in considerazione solo le letture di marzo e aprile 2020, dai dati emerge che il 50% della popolazione non ha letto alcun libro.

In generale, gli italiani dedicano meno di un’ora al giorno alla lettura, mentre attività come televisione, telefono e social network segnano valori in crescita. Tra i motivi addotti per l’abbandono della lettura: la mancanza di tempo (47%), la mancanza di spazi in casa dove concentrarsi (35%), le preoccupazioni (33%). Il 32% dei rispondenti, inoltre, dichiara di aver sostituito i libri con i notiziari.
Gli acquirenti che si definiscono “forti lettori” passano da 4,4 milioni a 3,5 milioni, con una flessione del 20%. A maggio 2020, i forti lettori hanno acquistato nei 12 mesi precedenti 30,2 milioni di copie, in calo del 45% rispetto al dato di fine 2019 (51,4 milioni di copie).

Secondo il direttore del Centro per il libro e la lettura, Angelo Piero Cappello, “L’ entrata in vigore della legge sul libro, la legge 15/2020, non può dare i frutti auspicati se fatta germogliare su un terreno vecchio e reso diverso dell’intervenuta pandemia. Novità ineludibili, nel bene e nel male, hanno determinato una brusca accelerazione di fenomeni sociali, abitudini e consumi culturali in atto già da molti anni. Con questa mutata realtà bisognerà fare i conti.”

È prevista una seconda fase dell’indagine che coinvolgerà editori, librai e biblioteche con l’obiettivo di fornire una visione di insieme dell’intera filiera editoriale, concentrata non tanto sui danni subiti quanto sulle proposte per uscire dalla crisi. I risultati saranno inseriti all’interno di un Rapporto di ricerca pubblicato dal Centro per il libro della lettura in autunno, che individuerà una serie di iniziative organiche per la promozione della lettura e il sostegno alle aziende della filiera editoriale. Le aziende interessate a partecipare possono inviare una e-mail a segreteria @ aie.it.

Sintesi dell’indagine

Fonte: Sito AIE

Pubblicato il giorno 13 marzo 2018 Archiviato in: Editoria Inchieste

Rapporto AIE su import-export dei diritti

La vendita all’estero di diritti di autori italiani, noti e meno noti, continua a crescere: +10,1% rispetto al 2016 e +36,5% rispetto al 2014. Dall’inizio delle rilevazioni, nel 2011,  si è passati da 1.800 a 7.230 titoli, perlopiù pubblicati da editori lombardi. Si esportano principalmente libri per bambini (43,0%) e di narrativa (23,1%), che insieme rappresentano il 66,1% dei titoli italiani venduti. I libri per bambini e gli illustrati fanno anche la parte del leone per quanto riguarda le coedizioni (60%-70%).

L’acquisto dei diritti dall’estero e di conseguenza le traduzioni sono in progressiva riduzione, ma attestati stabilmente intorno ai 9-10.000 titoli all’anno. In prima linea, il settore bambini e ragazzi (+7,7% rispetto al 2016), seguito dalla narrativa (+10,5%), dai libri illustrati (+6,1%), dalla saggistica (+6,3%), e dalla manualistica (+18,1%), che nel mercato editoriale resta comunque un peso piuma con il suo 2,5%.

Il bacino di vendita principale dei diritti di autori italiani è il mercato europeo (62,8%) insieme a quello asiatico (13,9%). Tuttavia, l’Europa è anche l’area che proporzionalmente è cresciuta di meno negli ultimi 10 anni rispetto ad altri Paesi. I rapporti di lavoro dell’editoria italiana sono soprattutto con l’editoria francese, tedesca, spagnola e inglese, ma crescono anche le relazioni con altri Paesi come la Polonia e gli Stati dell’area balcanica e centro-europea.
Da segnalare, infine, la scelta di alcuni editori italiani di pubblicare direttamente in lingua inglese per accedere attraverso i siti di e-commerce al mercato internazionale e la crescente vendita di diritti ad aziende che progettano prodotti per la serialità televisiva, il cinema e i videogiochi.

Le slide sull’import-export dei diritti

Fonte: articolo di Giovanni Peresson, Giornale della Libreria

Pubblicato il giorno 12 ottobre 2017 Archiviato in: Editoria Inchieste

AIE, Rapporto sullo stato dell’editoria 2017

Presentato alla Buchmesse di Francoforte il Rapporto sullo stato dell’editoria 2017 a cura di AIE-Associazione Italiana Editori.
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