Istat: La produzione e la lettura di libri in Italia nel 2017
Nel mese di dicembre 2018 l’Istat ha pubblicato la consueta statistica sulla produzione e la lettura dei libri in Italia. L’anno di riferimento è il 2017.
Qui sotto i dati salienti, ripresi dal comunicato stampa e dal testo integrale della ricerca.
Per informazioni più dettagliate si rimanda al testo integrale scaricabile dal sito dell’Istat o dalla sezione Inchieste del sito Biblit.
Dei 1.459 editori attivi nel 2017, quasi l’85% pubblica non più di 50 titoli all’anno. Oltre la metà (54%) sono “piccoli” editori, con un massimo di 10 opere in un anno, e il 31% sono “medi” editori, che producono da 11 a 50 opere in un anno. I “grandi” editori, con oltre 50 opere all’anno, rappresentano il 15,1% degli operatori attivi nel settore. Pubblicano più dell’80% dei titoli sul mercato e circa il 90% delle copie stampate.
Oltre la metà degli editori attivi ha sede nel Nord del Paese; la città di Milano da sola ospita più di un quarto dei grandi marchi.
Nel 2017 si rileva un netto segnale di ripresa della produzione editoriale: rispetto all’anno precedente i titoli pubblicati aumentano del 9,3% e le copie stampate del 14,5%. La ripresa, tuttavia, sembra aver interessato esclusivamente i grandi marchi (+12,6 per i titoli e +19,2% per le tirature) mentre per i piccoli e ancor più per i medi editori si sono riscontrate flessioni.
L’editoria per ragazzi è in forte crescita rispetto al 2016: +29,2% le opere e +31,2% le tirature, ma è l’editoria educativo-scolastica a incrementare di più la produzione, raddoppiando sia i titoli sia il numero di copie stampate.
Le librerie indipendenti e gli store online sono considerati dagli editori i canali di distribuzione su cui puntare per espandere domanda e pubblico dei lettori.
Continua a crescere il mercato digitale: circa 27 mila titoli (oltre il 38% dei libri pubblicati nel 2017) sono disponibili anche in formato e-book; la quota supera il 70% per i libri scolastici.
Nell’opinione degli editori, i principali fattori che determinano la modesta propensione alla lettura nel nostro Paese sono il basso livello culturale della popolazione (42,6% delle risposte) e la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura (38,4%).
Nel 2017, sono il 41,0% le persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non professionali (circa 23 milioni e mezzo).
La popolazione femminile mostra una maggiore inclinazione alla lettura già a partire dai 6 anni: complessivamente il 47,1% delle donne, contro il 34,5% dei uomini, ha letto almeno un libro nel corso dell’anno.
La quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi di 11-14 anni. Il 12,7% è un lettore “forte”, ossia legge almeno un libro al mese. Tra i lettori «forti» anche le persone da 55 anni in su, che mostrano le percentuali maggiori: 16,5% tra i 55 e i 64 anni e 17,4% tra gli over65.
Persistono ampi divari territoriali: legge meno di una persona su tre nelle regioni del Sud (28,3%), quasi una su due in quelle del Nord-est (49,0%).
L’abitudine alla lettura si acquisisce in famiglia. Tra i ragazzi di 11-14 anni legge l’80% di chi ha madre e padre lettori e solo il 39,8% di coloro che hanno entrambi i genitori non lettori.
La lettura e il download di libri online e e-book sono attività diffuse soprattutto tra i giovani; in particolare, si dichiarano fruitori di questo tipo di prodotti e servizi più di un ragazzo su 5 tra 15 e 24 anni.
Dalle tabelle allegate al rapporto è inoltre possibile ricavare alcuni dati interessanti sul settore delle traduzioni.
Per quanto riguarda il dato generale sulle traduzioni (da qualsiasi lingua diversa da quella dell’edizione originale, ivi incluse le traduzioni in una lingua diversa dall’italiano) nel 2017 sono state tradotte 16.586 opere (2165 editoria scolastica, 2658 editoria ragazzi, 11.763 varia adulti), per una tiratura complessiva di 55.127 copie (10.707 editoria scolastica, 10.110 editoria ragazzi, 34.310 varia adulti).
Le opere tradotte, considerate nel loro complesso, rappresentano il 23,6% delle opere pubblicate in Italia, di cui (solo per citare alcuni esempi) 11,9% dall’inglese, 3,0% dal francese, 1,5% dal tedesco, 0,7% dallo spagnolo, 0,2% da lingue slave.
La tiratura delle opere tradotte rappresenta il 34,2% della tiratura complessiva.
Per quanto riguarda invece le traduzioni verso l’italiano, nel 2017 sono state tradotte 14.752 opere (Tavola 14).
Oltre il 43% dei libri per ragazzi è tradotto da una lingua straniera (Tavola 12) e per quasi un quarto dei casi la lingua originale è l’inglese. La quota di traduzioni è invece più ridotta nell’editoria scolastica: circa il 26% dei titoli pubblicati.
I diritti di edizione di quasi il 16% delle opere pubblicate sono stati acquistati all’estero: si tratta di oltre 11 mila titoli (quasi 9 mila nel 2016, pari al 14,5%), stampati in circa 42 milioni di copie, oltre un quarto della produzione complessiva (Tavola 32). La materia prevalente dei titoli acquistati all’estero è la narrativa moderna. Ancora marginale è invece la quota di mercato dei titoli italiani i cui diritti di edizione sono stati venduti all’estero: il 2% della produzione libraria italiana, cui corrispondono circa 5 milioni di copie stampate.
Quasi la totalità degli editori attivi (96,1%) si fa carico direttamente delle attività di impaginazione e grafica e quasi l’81% degli editori esamina e valuta i manoscritti proposti. Le attività relativamente meno praticate dagli editori risultano invece, in linea con il passato, lo scouting editoriale per la
ricerca di nuovi autori (46,5% dei rispondenti all’inchiesta) e le traduzioni (58,1%).
La differenza tra editori grandi ed editori medio-piccoli è particolarmente evidente per le attività di scouting editoriale (73,2% dei grandi e 34% dei piccoli) e per quelle di traduzione (85% per i grandi e 45,2% per i piccoli). Le attività di traduzione sono le uniche per le quali la quota di editori che esternalizzano il servizio è superiore a quella di coloro che provvedono direttamente all’attività con proprie risorse.
Fonte: Istat, indagine pubblicata il 27 dicembre 2018